La crisi aziendale è un fenomeno complesso che non solo mette a rischio la continuità e la solidità finanziaria delle imprese, ma può anche minare la loro reputazione e capacità di attrarre investimenti. Tradizionalmente, gli indicatori di crisi si sono concentrati su aspetti finanziari e operativi, come il livello di indebitamento, la liquidità e l’efficienza gestionale. Tuttavia, negli ultimi anni, un nuovo elemento si è aggiunto a questa lista: la sostenibilità. La crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) ha reso questi fattori fondamentali per identificare e valutare la crisi aziendale, ampliando così la gamma di indicatori da monitorare. In questo articolo, esploreremo come la sostenibilità sia diventata un elemento cruciale negli indicatori di crisi aziendale, le cause principali di difficoltà e le strategie per il risanamento.
La crisi aziendale è un processo che coinvolge diversi aspetti dell’impresa, dall’equilibrio finanziario alla gestione operativa, fino alla reputazione e alla sostenibilità. Sebbene le cause di una crisi possano essere molteplici, è sempre più evidente come la mancanza di attenzione ai temi ESG possa contribuire significativamente alla difficoltà di un’impresa. Le cause della crisi aziendale possono essere suddivise in cause interne e cause esterne, ma oggi è indispensabile considerare anche il contesto sociale e ambientale in cui l’impresa opera.
Le cause interne sono principalmente legate a inefficienze organizzative, a un management inefficace o a decisioni strategiche errate. Tra gli esempi più comuni vi sono la cattiva gestione delle risorse finanziarie, un eccessivo indebitamento, la mancanza di innovazione o l’adozione di politiche commerciali non in linea con le esigenze del mercato. Tuttavia, le cause esterne, come le variazioni macroeconomiche, l’instabilità politica e le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime, hanno sempre avuto un impatto considerevole sul destino delle imprese.
Nel contesto attuale, però, la sostenibilità è diventata una causa esterna che non può più essere ignorata. Le imprese che non riescono ad adattarsi alle normative ambientali o che non gestiscono correttamente le proprie politiche di responsabilità sociale possono trovarsi esposte a gravi rischi reputazionali, legali e finanziari, che accelerano il percorso verso la crisi.
Gli indicatori di crisi aziendale sono tradizionalmente incentrati su aspetti finanziari e operativi, come la liquidità, il rapporto di indebitamento, e la redditività. Tuttavia, oggi gli indicatori ESG stanno diventando parte integrante di questi strumenti di monitoraggio. Le normative come la Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che impongono alle aziende di rendicontare in modo trasparente le proprie pratiche di sostenibilità, stanno spingendo verso una maggiore attenzione a questi fattori. In questo nuovo scenario, la mancanza di trasparenza o di adeguate politiche ESG può essere vista come un indicatore di potenziale crisi.
Gli indicatori ESG, in particolare, analizzano l’impatto dell’impresa sull’ambiente (E), sulle persone (S) e sulle modalità di governance (G). Un cattivo rendimento in questi settori non solo può danneggiare la reputazione dell’impresa, ma portare anche a sanzioni legali e ad un minore accesso ai capitali, poiché gli investitori e le istituzioni finanziarie sono sempre più attenti alle performance ESG. Alcuni degli indicatori ESG che le imprese dovrebbero monitorare per evitare il rischio di crisi includono:
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impatto ambientale: mancato rispetto delle normative ambientali, un'elevata impronta di carbonio o una gestione inefficace delle risorse naturali.
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Responsabilità sociale: mancanza di iniziative che promuovano la diversità, l’inclusione e il benessere dei dipendenti, scarsa attenzione alla comunità locale o ai diritti dei lavoratori.
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Governance: scarsa trasparenza nelle decisioni aziendali, conflitti di interesse o comportamenti eticamente discutibili da parte dei dirigenti.
La presenza di segnali negativi in uno o più di questi ambiti aumenta il rischio di una crisi aziendale e può accelerare il deterioramento delle condizioni economiche e finanziarie dell’impresa.
Il ruolo dei revisori nel contesto della sostenibilità - Nel contesto della sostenibilità come indicatore di crisi aziendale, il ruolo dei revisori legali diventa fondamentale per garantire la trasparenza e la veridicità delle informazioni relative alle pratiche ESG. I revisori, infatti, non solo sono responsabili della revisione dei bilanci finanziari, ma anche del controllo della corretta rendicontazione delle informazioni non finanziarie, come quelle riguardanti l'ambiente, la responsabilità sociale e la governance (ESG).
Con l'introduzione della Direttiva CSRD e il suo recepimento tramite il Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125, le imprese sono obbligate a fornire una rendicontazione ESG dettagliata e trasparente. I revisori legali, nell’ambito della revisione limitata del bilancio di sostenibilità, hanno il compito di esprimere un giudizio sulla conformità delle informazioni fornite con gli standard previsti, garantendo che le pratiche ESG siano correttamente monitorate e implementate.
Un punto cruciale per i revisori riguarda la verifica della "doppia materialità", che implica non solo l'analisi dell'impatto delle attività aziendali sulle questioni ESG, ma anche come questi fattori influenzano le performance finanziarie e la resilienza a lungo termine dell'impresa. In altre parole, la sostenibilità diventa parte integrante della valutazione della continuità aziendale, un aspetto che il revisore deve considerare nell'esprimere il proprio giudizio sulla capacità dell’impresa di superare la crisi.
Inoltre, in un contesto di crisi aziendale, i revisori legali sono chiamati a monitorare e segnalare tempestivamente eventuali rischi legati a carenze nella gestione dei fattori ESG, che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione finanziaria dell’impresa. Essi devono verificare non solo la conformità alle normative, ma anche l’efficacia delle politiche aziendali in ambito ESG, identificando potenziali vulnerabilità che potrebbero portare a problematiche legali, reputazionali e finanziarie.
La figura del revisore si estende dunque, oltre al semplice controllo contabile, a un ruolo di consulente e garanzia nella gestione della sostenibilità aziendale, con un focus sulla prevenzione e gestione dei rischi legati agli aspetti ambientali, sociali e di governance, che sono sempre più determinanti per la salute e la competitività delle imprese.
Strategie di risanamento: recuperare la sostenibilità e la competitività - Per superare una crisi aziendale che include problemi ESG, è essenziale adottare un approccio olistico al risanamento. Le strategie di risanamento, in questo contesto, devono includere la revisione e il miglioramento delle performance ESG insieme alle azioni finanziarie e operative.
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Ristrutturazione finanziaria e operativa: come nelle crisi tradizionali, è fondamentale rivedere la struttura finanziaria e ottimizzare i processi operativi. La ristrutturazione dei debiti e la riduzione dei costi sono ancora passaggi chiave, ma devono essere accompagnati da una sostenibilità finanziaria a lungo termine, che includa investimenti in iniziative verdi e sociali.
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Riorganizzazione delle politiche ESG: le imprese devono adottare un piano strategico ESG che non solo soddisfi le normative, ma che rifletta anche un impegno autentico verso la sostenibilità. La creazione di una cultura aziendale che metta al centro la sostenibilità può ridurre il rischio di crisi future.
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Comunicazione trasparente con gli stakeholder: una corretta comunicazione è fondamentale per recuperare la fiducia degli stakeholder. Le aziende devono essere in grado di dimostrare, attraverso la rendicontazione, che stanno affrontando la crisi e adottando misure concrete per risolverla, inclusi gli aspetti ESG.
Conclusioni - La crisi aziendale non è più solo una questione di bilanci e numeri. Oggi, la sostenibilità è diventata uno degli indicatori principali di crisi e risanamento, e le imprese che ignorano questo aspetto rischiano di compromettere la propria capacità di recupero. Monitorare e migliorare le performance in ambito ESG non solo aiuta a prevenire la crisi, ma rappresenta anche un’opportunità per le aziende di adattarsi ai cambiamenti del mercato e alle aspettative della società. Le imprese che sapranno integrare questi aspetti nei loro modelli di business e nelle loro strategie di risanamento avranno maggiori probabilità di superare la crisi e di emergere più forti e competitive.