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Il dipendente affetto da depressione non può essere licenziato per il solo fatto di aver svolto attività ricreative durate l’assenza dal lavoro per malattia. Non si tratta di una condotta potenzialmente idonea a ritardare la guarigione, né incompatibile con la patologia neurologica. Pertanto il lice

In tema di licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo, la Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha sostenuto che la ricorrenza di una ristrutturazione organizzativa determinata dall'esigenza di ridurre i costi a fronte, ad esempio, di un passivo di bilancio di forte entità,

In tema di licenziamento verbale, la mera cessazione definitiva nell'esecuzione delle prestazioni derivanti dal rapporto di lavoro non è di per sé sola idonea a fornire la prova del licenziamento, trattandosi di circostanza di fatto di significato polivalente, poiché può costituire l'effetto, sia di

Chi lavora alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in casi di particolare gravità, può usufruire del prolungamento del periodo di comporto senza necessità di corredare la relativa domanda con un certificato medico, poiché, ai sensi dell’art. 47 CCNL, è la Presidenza a dover proc

In materia di pubblico impiego, la Corte di Cassazione, con riguardo ai rapporti fra procedimento penale e procedimento disciplinare, ha sostenuto che il momento della ricezione, da parte del Datore di lavoro, dell’informazione di garanzia ex art. 369 c.p.p. a carico del dipendente non può essere in

Gentile Cliente, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge n.41 del 22 marzo 2021, cosiddetto “Decreto Sostegni” sono intervenute modifiche in materia di licenziamento. Con questa informativa intendiamo riepilogare i termini e le modalità di spettanza. Certi di aver fatto cosa

Il bancario non può essere licenziato per il mero fatto di avere acceduto a file contenenti dati rilevanti per la Banca e non di sua competenza. L’omessa predisposizione di misure di sicurezza imputabile alla Banca stessa, riduce la gravità della condotta non autorizzata del dipendente e nei confron

L’efficacia del licenziamento per giustificato motivo oggettivo – nella specie, la contrazione del volume di vendita - non è compromessa da una nuova assunzione effettuata dall’azienda, ove questa sia dettata dalla necessità di coprire una posizione lavorativa rimasta vacante a seguito di dimissioni

È incostituzionale l’articolo 18, comma 7 della Legge n. 300/1970 (statuto dei lavoratori), come modificato dalla legge n. 92/2012 (c.d. Riforma Fornero), nella parte in cui prevede che il giudice, quando accerti la manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giustificato mo

La definitiva cessazione dell'attività aziendale avvenuta in pendenza del giudizio d’impugnazione del licenziamento preclude l'ordine di reintegrazione nel posto di lavoro ex art. 18 L. n. 300/1970, laddove il Giudice accerti l’illegittimità del provvedimento datoriale.