La disciplina delle limitazioni all’utilizzo del contante e strumenti affini, ai fini di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (fdt), contenuta nell’art. 49 del D.Lgs n. 231/2007, prevede specifiche misure di spiccato sapore antielusivo, finalizzate ad evitare l’aggiramento delle predette limitazioni attraverso il frazionamento artificioso dei pagamenti.
Sulla questione, all’indomani dell’entrata in vigore del D.Lgs n. 90/2017, che ha profondamente revisionato il decreto antiriciclaggio, si è pronunciato il Dipartimento del Tesoro, fornendo risposta ad una serie di quesiti, attraverso delle FAC pubblicate sul proprio sito istituzionale in data 3 ottobre 2017.
L’art. 49 menzionato non ha subito modifiche ad opera del D.Lgs n. 125/2019, attuativo della V Direttiva antiriciclaggio. Tuttavia, l’art. 4, co. 1, lett. m) di tale decreto, introduce una disposizione che va a modificare in parte la disciplina della successione delle norme sanzionatorie ai fini antiriciclaggio con un impatto sostanziale anche con riferimento alle disposizioni di cui all’art. 49 in argomento.
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Misure antiriciclaggio e antievasione fiscale (2°parte) (436 kB)
Misure antiriciclaggio e antievasione fiscale (2°parte) - Focus n. 23 - 2019
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