Se ne parla ovunque, l’intelligenza artificiale è sulla bocca di tutti: riempie le notizie dei principali quotidiani, muove l’interesse di investitori, banche e consulenti, e anche per noi professionisti è diventato di recente un tema caldo.
Un anno fa, durante il congresso nazionale svoltosi al Lingotto di Torino ha meritato addirittura l’interesse di una intera tavola rotonda all’interno della quale si è sottolineato come la professione del commercialista rimane e rimarrà insostituibile. Non c’è intelligenza artificiale che tenga.
Vero.
Tuttavia, sorge spontaneo un dubbio: siamo sicuri che sostenuti dalla comoda sicurezza che “l’intelligenza artificiale non potrà mai prendere il posto di un commercialista” non corriamo il rischio di trincerarci nell’esima cortina di fumo, negandoci l’occasione di sfruttare una tecnologia che potrebbe permetterci come categoria di fare un salto in avanti?
Noi di Fiscal Focus ci abbiamo pensato parecchio. Come potremmo utilizzare l’intelligenza artificiale ed impiegarla per rendere il lavoro del professionista più efficiente, stimolante e sereno?
D’altronde questo è quello che facciamo da 20 anni: stiamo accanto alla professione.
Da qui abbiamo studiato in profondità il fenomeno “ChatGPT” e ci siamo resi conto delle infinite potenzialità e possibilità di applicazione. Per chi tra di voi non è avvezzo alla piattaforma, ChatGPT è un sistema di intelligenza artificiale progettato per rispondere a domande e interagire con le persone in modo naturale, come se fosse una conversazione con un umano. Praticamente come ricercare informazioni su Google ma in maniera più diretta e focalizzata. È possibile trovare tutto ciò che alimenta il web: da come fare il pesto alla genovese ad informazioni sul conflitto israeliano palestinese. E il punto è proprio questo. Si alimenta dal web. È qui che ci si è illuminata la lampadina.
Chi ce lo dice che le informazioni che ci restituisce siano affidabili? Nessuno.
E cosa succede se non trova le informazioni pertinenti? Inventa.
Da qui la necessità: ma perché non creare un “ChatGPT” di Fiscal Focus, alimentato solo con informazioni certificate, che possa garantire, quando gli viene posta una domanda, di fornire una risposta basata su informazioni certe e in assenza di esse non inventi?
Così nasce TEO.
TEO, che prende il nome da San Matteo, santo protettore delle tasse (e sappiamo bene quanto abbiamo bisogno di Santi protettori nella nostra professione), è un assistente digitale che si prefigge lo scopo di aiutarvi a trovare risposta ai vostri dubbi e a quelli dei vostri clienti.
Perché è utile? Perché è veloce, affidabile e non inventa.
“Ho un cliente al telefono, mi puoi brevemente spiegare in cosa consiste il concordato preventivo biennale?”.
RISPOSTA TEO: “Certo, sarò lieto di aiutarti. Il concordato preventivo biennale, regolato dal Decreto Legislativo 13/2024 e approfondito nella Circolare 18/E del 17 settembre 2024 dell'Agenzia delle Entrate, è un istituto volto a semplificare gli obblighi dichiarativi per i contribuenti di minori dimensioni, inclusi quelli in regime forfettario. L'obiettivo è definire il reddito di impresa e di lavoro autonomo su base biennale, rilevante per le imposte sui redditi e per l'IRAP, ma non per l'IVA.
Per accedere, i contribuenti, non devono avere debiti tributari o previdenziali pari o superiori a 5.000 euro, tra altre condizioni. L'Agenzia delle Entrate elaborerà una proposta basata sui dati dichiarati e disponibili. L'adesione all'accordo comporta l'impegno a dichiarare gli importi concordati e a rispettare gli ordinari obblighi contabili e dichiarativi.
Il concordato potrà decadere in caso di riduzioni significative dei redditi dichiarati o di altre specifiche condizioni, come il mancato rispetto degli obblighi di versamento.
Se hai bisogno di ulteriori dettagli o hai domande specifiche, non esitare a chiedere!”
RISPOSTA CHATGPT: “Il concordato preventivo biennale è una procedura concorsuale utilizzata dalle imprese in difficoltà economica per evitare il fallimento e cercare di risanare la propria situazione finanziaria. Questa procedura consente all'azienda di proporre un piano di ristrutturazione ai creditori, con l'obiettivo di soddisfare i debiti in un periodo di due anni. [continua con le caratteristiche della procedura]”
Notate la differenza tra la risposta fornita da TEO e quella da ChatGPT?
ChatGPT non ha neanche capito a quale concordato mi stessi riferendo. Sapete in quanto tempo TEO mi ha dato la risposta? Meno di 3 secondi. Sconvolgente?
Teo è addestrato con tutti gli articoli, risposte a quesiti, Fiscal News di Fiscal Focus, più tutte le circolari e le risposte ad interpello dell’Agenzia delle Entrate, ed è stato sviluppato grazie al lavoro di
Shakazamba, società che da anni lavora nel campo dell’intelligenza artificiale, proprietaria di una piattaforma che ha sposato interamente i nostri obiettivi e valori. Non esistono altri prodotti con questo grado di sicurezza sul mercato ed è facilissimo da usare, come se steste parlando su Whatsapp o Facebook con un vostro collega.
Non vogliamo svelarvi di più. La rivoluzione è arrivata e noi ve la stiamo offrendo in anteprima.
Provatelo e dateci la vostra opinione.