26 giugno 2024

Al via la Social Card 2024: 500 euro per 1,3 milioni di famiglie

La pubblicazione sulla G.U. ufficializza il bonus per i nuclei familiari più esposti economicamente. Malgrado la platea si allarghi e la cifra mensile sia più alta, le regole per ottenere la carta “Dedicata a Te” sono più stringenti

Autore: Germano Longo
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, la n. 146/2024, del decreto del Ministero dell’Agricoltura in concerto con il dicastero del Lavoro, la “Carta Dedicata a Te” viene confermata anche per quest’anno, anche se con nuove regole ancora più stringenti rispetto al 2023.

Al netto di requisiti pressoché invariati, possono accedere al Bonus nuclei familiari con Isee non superiore a 15mila euro annui che non percepiscano altri sostegni economici come Naspi, Dis-Coll, Indennità di Mobilità o assegni inclusivi. Oltre all’importo, aumentato a 500 euro distribuiti su una platea calcolata in circa 1,3 milioni di famiglie, la novità per il 2024 riguarda la “Carta Acquisti”, aggiunta ai motivi di esclusione per assicurare una distribuzione più equa dei 600 milioni di euro stanziati. Una norma che ha sollevato dubbi e preoccupazioni, poiché al netto di una necessità oggettiva di ottimizzare gli aiuti statali, si teme l’impatto che può avere sui nuclei familiari più deboli che facevano forte affidamento sul doppio supporto economico.

La distribuzione della Carta Dedicata a Te, prevista dal prossimo mese di settembre attraverso carte elettroniche nominative, prepagate e ricaricabili rilasciate da Poste Italiane, seguirà un ordine fissato in tre diverse fasi, che iniziano dalla priorità rivola ai nuclei familiari con almeno tre componenti (compresi minori nati entro il 31 dicembre 2010), e Isee più basso. Nel caso restino disponibili risorse residue, altre 30mila carte saranno estese alle famiglie con minori nati tra il 2009 ed il 2006.

Non è necessario presentare alcuna domanda: la procedura prevede l’individuazione automatica dei nuclei familiari aventi diritto, ed ogni Comune riceve dall’Inps l’elenco dei beneficiari e un numero di carte calcolato fra la popolazione residente e il divario tra reddito pro-capite medio nazionale.

Spetta alle amministrazioni comunali verificare la posizione anagrafica ed eventuali incompatibilità con altre misure dei nuclei familiari e attribuire le carte in base alle priorità.

La Carta potrà essere utilizzata per acquistare beni alimentari di prima necessità (esclusi alcolici), carburanti e abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, con l’obbligo per i beneficiari di attivare la carta effettuando il primo pagamento entro il prossimo 16 dicembre, pena la perdita del beneficio. Gli importi residui saranno ricaricati sulle carte dei beneficiari che hanno utilizzato regolarmente le somme in precedenza. Il decreto prevede che Ministero dell'Agricoltura, INPS e Poste Italiane sottoscrivano una convenzione per disciplinare le modalità di trasmissione dei dati e garantirne la sicurezza e la protezione.

Per rientrare nell’elenco degli esercizi convenzionati, negozi e supermercati devono presentare una domanda utilizzando i modelli disponibili sul sito del Ministero dell'agricoltura, chiamato a verificare ol rispetto delle condizioni previste dal decreto. Gli esercizi commerciali che aderiscono a piani di contenimento dei costi dei beni alimentari di prima necessità devono impegnarsi a praticare sconti ai possessori delle carte. Lo stesso vale per i distributori di carburanti, che devono aderire a piani di contenimento dei costi del prezzo alla pompa attraverso apposite scontistiche.

“Nel 2023 abbiamo avuto dati positivi, quindi abbiamo implementato i fondi, i beneficiari e le risorse per le singole persone che riceveranno la card ‘Dedicate a te’ – aveva commentato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel corso nella presentazione della seconda edizione della Social card - lo scorso anno ne hanno beneficiato oltre 1,2 milioni di famiglie, l’ammontare era di 459 euro e le risorse spese in totale sono state pari a 520 milioni. Andare incontro a questa esigenza era un dovere, e inoltre la distribuzione nel periodo estivo è gravata da un flusso meno calcolabile e quindi più difficile da gestire”.
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