Il piano per procedere alla somministrazione, della terza dose di vaccino, sarà suddiviso in diverse tappe. Nella giornata odierna, l’Aifa dovrebbe dare il via libera per dare inizio alla prima fase, nella quale sarà data priorità ai soggetti immunocompromessi: si tratta di 3 milioni di persone fragili, di tutte le età, che soffrono di una o più patologie gravi. Alla luce di ciò, il ministero della Salute sta completando la lista delle patologie che consentiranno l’accesso alla somministrazione, che dovrebbe partire entro fine settembre.
In seguito, toccherà agli over 80, presumibilmente tra ottobre e novembre, ovvero prima che trascorra un anno da quando hanno iniziato il ciclo vaccinale, in quanto, ad oggi, si sta verificando un indebolimento della protezione fornita dai vaccini. Si precisa che la seconda fase partirà dagli ospiti delle Rsa.
Riceveranno l’ulteriore richiamo, anche gli operatori sanitari, probabilmente non prima del 2022, poiché la protezione del vaccino, per loro, dovrebbe essere efficace almeno per 12 mesi.
Dunque, la terza dose, coinvolgerà, inizialmente, i pazienti fragili, i ricoverati nelle Rsa e gli operatori sanitari, circa 9 milioni di italiani. Per quanto riguarda il resto della popolazione, la decisione sarà presa nei prossimi mesi, anche se è molto probabile che si procederà al richiamo, a partire dai primi mesi del prossimo anno.
Per quanto riguarda i pazienti immunocompromessi, non sarà necessario rispettare un intervallo minimo dall’ultima dose, per cui, saranno contattati direttamente dalle strutture sanitarie che li seguono ma potranno, anche, prenotare autonomamente la vaccinazione presso un hub. Da numerosi studi scientifici, è emerso che negli immunodepressi la protezione del vaccino, dopo quattro mesi, non è più efficace, quindi la terza dose è un completamento del processo di immunizzazione. Nella nuova somministrazione, secondo le indicazioni di Aifa, bisognerà utilizzare i vaccini con la piattaforma a M-Rna, Pfizer e Moderna, escludendo, per il momento, almeno per questa categoria, i vaccini AstraZeneca e Johnson& Johnson.
Gli esperti del ministero della Salute hanno analizzato, meticolosamente, dei dati provenienti da Israele, dove la nuova somministrazione è già iniziata da qualche settimana, i quali avvalorano l’efficacia di una terza dose.
Nella stessa direzione dell’Italia, anche altri Paesi europei tra cui l’Inghilterra, la Germania e anche la Francia. In particolare, il governo francese ha reso noto che non appena ha lanciato la campagna sulla terza dose, consigliandola, soprattutto, agli over 65 e a coloro con problemi di salute persistenti, ben 300 mila persone si sono prenotate per il nuovo richiamo.
In conclusione, in attesa dell’autorizzazione dell’Aifa, il commissario straordinario all’emergenza Covid 19, Francesco Paolo Figliuolo, sta programmando la campagna vaccinale, che da fine mese, proseguirà in due direzioni: da una parte si proseguirà con la vaccinazione a tutti i soggetti idonei che non hanno completato il ciclo vaccinale, in modo da raggiungere l’80% di immunizzati; mentre dall’altra si procederà alla somministrazione della terza dose per le categorie più a rischio.
Questa scelta, però, è stata criticata dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus che ha evidenziato come prima di procedere ai richiami, sarebbe necessario e opportuno, inviare le dosi ai Paesi più poveri, che sono riusciti a vaccinare solo una minima percentuale della popolazione.