Sempre più famiglie sono interessate dal rialzo dei tassi di interesse dei mutui variabili e sono costrette ad affrontare delle rate altissime che il più delle volte non riescono a pagare.
Sul problema era già intervenuto il Governo chiedendo un allungamento delle rate ed era intervenuta anche l’ABI che aveva diramato un comunicato indicando cosa potevano fare le famiglie per affrontare una tale situazione.
Visto il perdurare della criticità e il basso coinvolgimento degli istituti bancari nell’adottare le indicazioni date da Governo e ABI, quest’ultima, il 19 luglio, ha diramato un’altra circolare per promuovere da parte dei propri associati delle misure in favore delle famiglie al fine di attenuare gli impatti dell’incremento dei tassi d’interesse sull’importo delle rate dei mutui variabili senza cap, cioè un limite massimo predeterminato oltre il quale il tasso d’interesse non può mai salire.
Gli istituti bancari e finanziari sono invitati dall’ABI, quindi, ad aderire all’iniziative in modo ampio e tempestivo per evitare che la situazione arrivi al collasso. Tutte le banche o gli intermediari finanziari che aderiranno devono comunicarlo alla clientela tramite i siti o l’affissione di specifici avvisi nelle filiali e all’ABI tramite posta elettronica certificata all’indirizzo abi@pec.abi.it.
L’ABI pubblicherà, quindi, l’elenco dei soggetti aderenti sul proprio sito internet (www.abi.it).
Quali iniziative promuove l’ABI - Ricordiamo, così come specifica l’ABI, che tali misure saranno realizzate su richiesta e d’intesa, con coloro che hanno scelto di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile, senza nuovi oneri, secondo le possibilità operative delle singole banche e compatibilmente con i limiti imposti dalla regolamentazione europea e le condizioni anagrafiche dei soggetti beneficiari.
Allungamento del piano di ammortamento per la prima casa - La prima misura suggerita è: l’allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa. Una soluzione che eviterebbe l’aumento della rata, ma allungherebbe il tempo del debito. Una sorta di piano di ammortamento alla francese che possa garantire rate fisse per l’intera durata del piano di rimborso. In tal caso mantenendo fissa la rata, l’aumento del tasso variabile inciderà sulla lunghezza della durata del piano di rimborso che aumenterà.
Rinegoziazione dei contratti di mutuo con ISEE sopra i 35mila euro - La terza misura suggerita è l’ampliamento della platea dei beneficiari della rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario, introdotta dall’art.1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197. La legge prevedeva la possibilità di rinegoziare il mutuo con la stessa banca o con banche diverse, passando da un tasso variabile ad un tasso fisso, e che i beneficiari debbano possedere alcuni requisiti quali l’ISEE fino a 35.000 euro, l’importo del mutuo fino a 200.000 euro e la regolarità nei pagamenti delle rate.
Da ora in poi, l’ABI comunica che le banche interessate possono cambiare questi requisiti e quindi estendere la possibilità di ottenere una rinegoziazione anche ai soggetti con un importo più elevato del mutuo o un ISEE più elevato rispetto a quello previsto dalla legge.
Inoltre, l’ABI permette a ciascuna banca o intermediario finanziario di poter offrire alla propria clientela condizioni migliorative rispetto a quelle indicate in precedenza, ovvero adottare ulteriori misure per affrontare gli impatti dell’incremento dei tassi di interesse sui mutui a tasso variabile.
Verificare che sia possibile sospendere le rate del mutuo su prime case - La seconda misura è relativa al Fondo Gasparrini. Praticamente l’ABI chiede alle banche di promuovere maggiormente presso la loro clientela, l’adesione al fondo per sospendere il pagamento delle rate per i mutui sulle prime case. Per aderire al fondo devono sussistere, però, determinate condizioni.
Il fondo congela i versamenti fino ad un massimo di 18 mesi per i mutui con importi fino a 400.000 euro.
I requisiti da rispettare per l’accesso all’agevolazione sono i seguenti:
- perdita di lavoro a tempo determinato o indeterminato e stato di disoccupazione al momento di presentazione dell’istanza (esclusi i casi di dimissioni, pensione o licenziamento per giusta causa);
- perdita del lavoro parasubordinato (collaborazioni continuative) e disoccupazione al momento della domanda;
- non autosufficienza o disabilità grave;
- sospensione del lavoro per almeno 30 giorni consecutivi;
- riduzione dell’orario di lavoro per almeno il 20 per cento del totale e per almeno 30 giorni consecutivi.
A questo punto, considerata la rilevanza dell’iniziativa, possiamo solo augurarci che è ci sia un’ampia e tempestiva adesione da parte del mondo bancario e finanziario, e che le possibilità operative di ogni singola banca non interferiranno con la bontà di queste iniziative.