Ci siamo quasi.
Dal 18 luglio Poste Italiane distribuirà le nuove carte antinflazione per gli acquisiti di beni alimentari. E potreste essere chiamati a ritirarla anche se non ne avete fatto richiesta.
Sono 1 milione e 300 mila le famiglie che la riceveranno.
Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha assegnato a ogni Comune un certo numero di carte in base alla popolazione residente e alla differenza tra il reddito medio dei cittadini del comune e il reddito medio nazionale. Per contrastare il caro-carrello, il governo Meloni ha stanziato con questo sostegno “una tantum”: 503 milioni di euro per il 2023. Anche se, è stato sottolineato dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti che “se la carta avrà successo potrà essere replicata”. Intanto tra le città che hanno ricevuto il numero di carte “Dedicata a te” più alto ci sono: Napoli, con 31.307, e Roma, con 30.271. Seguono Palermo con 20.309, Milano con 15mila e Catania con quasi 12mila.
Ammontare del sostegno e come si attiva- L'importo è
di 382,50 euro e l'unica cosa importante da ricordare è effettuare un pagamento
entro il 15 settembre 2023, altrimenti la carta scadrà automaticamente. Dopo questa azione si può utilizzare liberamente. Non è possibile prelevare l’importo accreditato, il bonus, quindi, non può essere speso in contanti ma solamente per mezzo dell’apposita carta che verrà intestata a colui che ha richiesto l’Isee.
Carta “dedicata a te”: cosa si può comprare e sconti aggiuntivi- Ci si possono comprare solo generi alimentari, nei supermercati e negozi simili, ma non bevande alcoliche e tabacco. Ci saranno ulteriori sconti del 15% sui prodotti acquistati, se usata in esercizi commerciali che aderiscono alla convenzione MASAF-GDO-Confesercenti. La carta non potrà essere usata in negozi di abbigliamento o altro tipo.
Carta “dedicata a te”: i beneficiari e l’attesa della comunicazione- I requisiti sono un Isee non superiore a 15mila euro annui (alla data del 12 maggio 2023) e l’iscrizione di ogni membro del nucleo famigliare all’Anagrafe comunale della Popolazione Residente. Inoltre, è necessario che il richiedente non benefici di alcun altro aiuto. Infatti, non potrà richiederla chi percepisce il reddito di cittadinanza o reddito di inclusione, chi nel proprio nucleo famigliare ha un'indennità di disoccupazione (la Naspi), chi ha la cassa integrazione, la mobilità, o qualsiasi altra forma di sostegno o integrazione salariale.
Per ottenere la carta elettronica non si deve presentare domanda: chi rientra nei requisiti sarà infatti informato dal Comune di residenza, sulla base di un elenco fornito dall’Inps, riguardo alle modalità di ritiro negli uffici postali.
Ogni Comune ha già stilato la sua graduatoria tenendo conto di un ordine di precedenza:
- la priorità assoluta viene data ai nuclei familiari composti più di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009. Tra questi viene data precedenza ai nuclei con indicatore Isee più basso;
- se nel Comune ci sono ancora carte a disposizione, si procede con i nuclei familiari composti più di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005. Anche in questo caso la priorità è data ai nuclei con Isee più basso;
- infine, concorrono alla carta tutti gli altri nuclei familiari. E la priorità è sempre l’Isee.
Ricevuta la comunicazione del Comune che contiene il codice fiscale abbinato al codice della Postepay assegnata, il titolare dovrà recarsi all’ufficio postale incaricato dove potrà ritirare la sua Poste pay prepagata. La carta funziona come una normale carta di pagamento elettronica.
La differenza è che le spese, anziché essere addebitate al titolare della carta, sono saldate direttamente dallo Stato.