23 giugno 2021

Draghi: “le varianti Covid e l’inflazione potrebbero compromettere la ripresa economica”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante le comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo, ha reso noto che la ripresa è sostenuta, e, gradualmente, sta ritornando la fiducia, tuttavia però, le nuove varianti del Covid 19 potrebbero condizionare le riaperture e i consumi.

La situazione economica europea e italiana è in miglioramento, nel dettaglio, la Commissione europea stima che nel 2021 e nel 2022, l’economia in Italia aumenterà, rispettivamente, del 4,2% e del 4,4%, come, d’altronde, quella europea. Draghi, sottolinea come molti indicatori confermino che la ripresa sarà ancora più sostenuta nei prossimi mesi, però oltre alla situazione epidemiologica che potrebbe variare, l’inflazione, che nell’Eurozona ha raggiunto l’1,6% ad aprile e il 2% a maggio, potrebbe rappresentare un rischio.

Per quanto concerne la campagna vaccinale, si sottolinea, che al momento, in Europa, ad oltre il 50% della popolazione è stata somministrata la prima dose di vaccino, mentre in Italia a circa il 60% e tra l’altro il 30% degli adulti risulta essere completamente immunizzato. Per limitare al minimo i rischi correlati alle nuove varianti, soprattutto alla ‘variante delta’, la campagna vaccinale procede a ritmo sostenuto.

In riferimento al Global Health Summit, organizzato dall’Italia in collaborazione con la Commissione europea, a Roma, il 21 maggio, il Presidente del Consiglio esprime la propria soddisfazione per il lavoro svolto. Il summit ha anticipato il Consiglio europeo straordinario, che si è svolto il 24-25 maggio, nel corso del quale i Paesi dell’UE hanno garantito di donare almeno 100 milioni di dosi di vaccino entro la fine del 2021, l’Italia fornirà 15 milioni di dosi.

Il governo italiano ha chiesto al Consiglio Europeo di porre maggiore attenzione alla gestione dei flussi migratori. Draghi, ha dichiarato l’intenzione dell’Italia di gestire l’immigrazione in modo equilibrato, efficace e umano ma tale compito non può essere esclusivamente italiano.
Tra i vari Paesi dell’Unione europea ci sono ancora delle divergenze in merito all’esigenza di superare il Regolamento di Dublino, il quale non è adatto a gestire un numero così ampio di migranti, poiché sviluppata in una fase storica differente da quella attuale. Al momento, permangono delle divergenze sulla solidarietà obbligatoria che i 27 Paesi membri dell’Ue devono garantire ai Paesi di primo arrivo attraverso la presa in carico dei salvati in mare. In conclusione, il Consiglio europeo è impegnato per far sì che nessun Paese sia lasciato da solo, e nelle giornate di domani e dopodomani, evidenzierà la preoccupazione per il rispetto dei diritti fondamentali in Turchia, come i diritti delle donne, i diritti civili e i diritti umani.
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