Anno nuovo, obiettivi nuovi: vale anche per il governo Meloni chiamato a cambiare marcia rispetto agli anni precedenti.
Tra gli obiettivi principali continua ad esserci il Pnrr: attesa un’altra legge sulla concorrenza e la riforma della Pubblica amministrazione.
Massima attenzione su fisco e pensioni nonché in ambito europeo dove l’Italia sta lavorando per avere a disposizione qualcosa di utile dalla riforma del Patto di Stabilità. Si lavora anche sul Fondo salva Stati per cercare, quantomeno, di modificare i limiti più restrittivi; il governo italiano – infatti – è l’unico a non aver ratificato la riforma del Mes.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni di concerto con il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti sono al lavoro per portare a termine la riforma sul fisco; incompleta dallo scorso anno. Si attende una riduzione da quattro a tre scaglioni e un “addolcimento” delle aliquote Irpef. Spazio anche a un nuovo metodo di calcolo delle imposte e di una revisione di Ires, Irap e Iva.
Al vaglio dell’esecutivo il tema delle pensioni con le forze della maggioranza, in particolare la Lega, che propongono il superamento della Legge Fornero con quota 41 a partire dal 2024. In programma il nuovo strumento che sostituirà il reddito di cittadinanza, modificato con la manovra 2023.
Riforma della Pubblica amministrazione: questo uno dei punti cardine del Pnrr. Il ministro della Pa, Renato Brunetta, si dice pronto a lavorare su una riforma che premi il merito; l’obiettivo è quello di ottenere una maggiore efficienza attraverso la semplificazione delle procedure e della digitalizzazione.
Occhi puntati sul Pnrr: con la tabella di marcia redatta dal governo Draghi, l’Italia ha ottenuto 40,9 miliardi di euro, senza considerare quelli non ancora spesi nello scorso per i ritardi dovuti al rincaro del prezzo delle materie prime. Bruxelles si dice disponibile a modificare qualche dettaglio del Piano ma non prevede di prorogarlo oltre il 2026.
Pnrr e scadenza camminano di pari passo: nel mese di giugno è attesa una nuova legge sulla Concorrenza che deve ottenere il via libera entro il 2023. Spazio alla riforma delle concessioni autostradali nonché ad una legge inerente l’assistenza per gli anziani non autosufficienti. Entro settembre deve essere varata una riforma sulla proprietà industriale mentre entro fine dicembre deve essere presentata la nuova normativa sulla gestione delle risorse umane nella Pa.
Tra i temi da affrontare anche quello della partita di Tim: si lavora per creare una rete di proprietà pubblica. In programma nel mese di gennaio i colloqui con il coinvolgimento dei vertici della Tlc.
Sul tavolo del governo spazio anche alla situazione di Ita Airways: necessaria una soluzione che vedrebbe la compagnia aerea tedesca Lufthansa ricoprire un ruolo da azionisti nella minoranza. Ancora da risolvere la questione di Mps per la quale si sta cercando un compratore italiano tra le grandi banche.
Infine, su una linea più definitiva il dossier Ilva: Invitalia si avvia a salire al 60% del capitale tramite la conversione dei 680 milioni di prestito in un futuro aumento di capitale.
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