26 giugno 2021

In arrivo le regole sui monopattini

Il prossimo 1° luglio, il MIMS ha convocato aziende di noleggio e produttori per mettere la parola fine all’uso selvaggio di mezzi che ormai hanno invaso le grandi città. Lo scorso anno registrati 123 incidenti

Autore: Antonio Gigliotti
Il 1° luglio prossimo, il MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile), ha convocato in un incontro in streaming le aziende produttrici e di noleggio, l’Anci e l’Osservatorio nazionale sharing mobility con l’obiettivo di regolamentare, imporre norme, regole e sanzioni sull’uso dei monopattini elettrici, croce e delizia delle città italiane.

“Il ministero ritiene utile e necessario svolgere in tempi brevi una valutazione sui comportamenti di coloro che sono alla guida dei monopattini elettrici e sull’incidentalità connessa, e individuare forme appropriate per aumentare la sicurezza legata all’uso di questi mezzi di mobilità elettrica, nella convinzione che una comune autoregolamentazione delle aziende operanti nel settore sia determinante per migliorare le condizioni di fruizione del servizio”.

Nel 2020, per di più l’anno del lockdown, 123 incidenti sono molto più di un campanello di allarme. Pochi mesi fa, l’Osservatorio Asaps (Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale), ha tradotto in cifre quello che sta diventando un serio problema. Per l’Italia, si parla di una cifra compresa fra 70 e 80mila mezzi in circolazione, ma destinato a crescere grazie a sconti, bonus e incentivi portandosi appresso l’aumento di incidenti e migliaia di lamentele per la sosta selvaggia. Lo scorso anno, la media è stata di un incidente ogni tre giorni, quasi tutti finiti con grande spavento, un po’ di gesso e qualche garza, ma con un morto, quanto basta per dare un peso specifico diverso alle drammatica potenzialità di un problema che va risolto in fretta.

Secondo l’Asaps, i 123 incidenti sarebbero addirittura di una stima parziale, visto che molti casi non sono segnalati a vigili e polizia stradale, e in più la principale causa è la caduta autonoma dovuta alla presenza di rotaie e/o buche sulle strade. Ma la seconda piazza, ovviamente, va al mancato rispetto delle regole previste dal codice della strada, a cominciare dalle precedenze.
La maggior parte dei 123 incidenti del 2020 – ben 54 - è avvenuta in Lombardia, soprattutto a Milano, ma a ruota seguono Torino e Roma, altre due città dove la situazione è assai difficile, anche se l’unica vittima dell’anno è stato un 60enne di Budrio, nel bolognese, finito contro un’auto in una rotonda. Negli altri casi, 11 persone sono finite in ospedale in prognosi riservata, e 30 avevano meno di 18 anni. Secondo Federconsumatori di Bergamo: “Dovrebbe essere evidente che per l’uso dei monopattini, trattandosi di veicoli a motore, serva quello che già è previsto per chi usa i ciclomotori: un limite di età, patentino e assicurazione”.

A guidare l’invasione mondiale dei monopattini era stata l’immensa Los Angeles, dove gli “e-rollers” fanno ormai parte del paesaggio californiano, ma sull’altra costa americana, a New York – città da sempre all’avanguardia – sono off-limit: pensare di farli convivere fra la folla sui marciapiedi e le strade perennemente intasate di auto, taxi, bici e mezzi pubblici è stata bollata dal sindaco Bill De Blasio come una soluzione del tutto inconciliabile e perfino pericolosa. Dopo l’arrivo di 11 operatori a noleggio e soprattutto dopo qualche incidente mortale, anche Parigi inizia a ricredersi: secondo un calcolo, entro la fine dell’anno i “trottinettes” in circolazione per le strade della Ville Lumiére potrebbero essere oltre 50mila, e c’è chi teme il disastro. A Berlino e a Madrid, il via libera è stato accompagnato da regole severissime che vietano ai monopattini i marciapiedi concedendo solo le piste ciclabili.

E secondo uno studio realizzato ad Austin, in Texas, dove gli e-roller sono diffusi ma tenuti sotto strettissima sorveglianza, la metà delle circa 200 persone vittime di incidenti sui monopattini ha riportato lesioni alla testa: solo la metà indossava il casco e il 30% aveva un tasso alcolemico superiore alla media.
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