Tempi duri per i milioni di automobilisti europei, ormai allenati a sufficienza per sapere che le piccole marachelle stradali oltreconfine, a meno di casi eccezionali, finivano per passare in cavalleria. Difficile che un verbale per divieto di sosta preso in un altro Paese arrivasse a casa: per stessa ammissione della Commissione UE, milioni di multe per infrazioni commesse da auto immatricolate in altri Paesi sono rimaste per anni impunite per le oggettive difficoltà di identificare gli automobilisti.
Ma Bruxelles, forte della sua missione di uniformare quanto più possibile le regole, ha deciso di stringere i cordoni della sicurezza stradale varando un nuovo sistema di sanzioni che varranno ovunque, mandando in soffitta la quasi certezza di farla franca.
La norma, adottata in prima lettura dal parlamento UE con 372 voti favorevoli, 220 contrari e 43 astenuti, rientra nel pacchetto di regole per avvicinarsi quanto più possibile all’obiettivo zero vittime sulle strade entro il 2025. Un traguardo ancora lontano da raggiungere considerando i dati ufficiali secondo cui nel solo 2022, le vittime della strada in tutta Europa sono state 20.600, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente, che ha segnato il ritorno del traffico sulle strade dopo il periodo pandemico. Un dato che ha vanificato gli sforzi del periodo tra il 2001 e il 2010, quando il numero di morti sulle strade si è dimezzato, scendendo addirittura di un altro 50% tra il 2011 e il 2020.
Per scendere nel dettaglio delle nuove norme, meglio prendere nota, in caso di superamento dei limiti di velocità di 30 km/h nelle aree residenziali scatterà il ritiro della patente valido a livello europeo. Il dettaglio è proprio sull’ultimo passaggio, ovvero quello che cambia rispetto alla norma in vigore finora, secondo cui il ritiro della patente era valido solo nel Paese in cui era stata commessa l’infrazione, ma non riconosciuto del resto della UE. In pratica, vedersi ritirare la patente in Ungheria voleva dire esclusivamente evitare il Paese magiaro continuando allegramente a circolare ovunque, comprese le strade di casa.
D’ora in poi, non sarà più così: la revoca, la sospensione e il ritiro della licenza di guida avrà valore in tutto il resto d’Europa. Ai Paesi UE è richiesto uno scambio di informazioni entro 10 giorni dal ritiro e 15 di tempo per decidere di comune accordo la possibilità di invalidare la patente in tutto il resto dell’Unione Europea.
E non basta ancora, perché nell’elenco delle infrazioni stradali di particolare gravità come la guida in stato di ebbrezza o l’incidente mortale, Bruxelles ha in mente di aggiungere la guida senza patente, e starebbe anche studiando se inserire altre voci come il superamento dei limiti di velocità oltre 50 km/h.
“Sono convinto che questa direttiva non solo aiuterà a ridurre gli incidenti stradali, ma contribuirà anche a sensibilizzare i cittadini ad una guida più responsabile e ad accettare le conseguenze della loro violazione, indipendentemente dal luogo della UE in cui si guida”, ha commentato a caldo Peter Vitanov, relatore del Parlamento Europeo.
Una decisione che ha ricevuto il plauso da molti, che sperano si tratti del primo passo verso l’uniformità delle norme sulla sicurezza stradale, con l’arrivo di un codice della strada e un sistema di sanzioni univoco a livello europeo. Il riferimento è, ad esempio, alla guida in stato di ebbrezza, infrazione grave regolata da valori che cambiano di tolleranza a seconda dello Stato.
Sempre in tema di sicurezza stradale e sanzioni, in Italia c’è grande attesa per il cosiddetto “decreto autovelox” su cui il ministro Salvini ha promesso una svolta contro il fenomeno delle “multe selvagge” che hanno portato alla nascita di fenomeni come “Fleximan”, il vendicatore notturno che armato di flessibile ha abbattuto diversi occhi elettronici nel nord Italia, diventando una sorta di eroe popolare.
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