Nei giorni scorsi, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha proposto un patto tra il governo e i sindacati, nel corso dell’assemblea di Confindustria. In merito, il leader della Cgil, Maurizio Landini, nel corso del convegno di tre giorni della Cgil, rispondendo alle domande del direttore del “Corriere della Sera”, non si è detto d’accordo.
Nel pomeriggio odierno si svolgerà l’incontro tra Draghi e i segretari di Cgil, Cisl e Uil, tuttavia, secondo Landini il tema centrale della riunione sarà la sicurezza sul lavoro e non il Patto sociale.
I sindacati, invece, sono in attesa che il premier gli fornisca un calendario di incontri sui temi da risolvere nella prossima manovra di bilancio, ossia:
- fisco;
- pensioni;
- ammortizzatori e politiche del lavoro;
- delocalizzazioni;
- salario minimo.
Su tali questioni ci sono dei pareri discordanti con Confindustria, nonché anche tra Cgil e Cisl, in particolare in merito al salario minimo per legge. Da una parte, Landini si dice propenso a discuterne in modo da arrivare ad una legge che misuri anche la rappresentanza sindacale, mentre il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, è completamente sfavorevole. Dello stesso parere di quest’ultimo, anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, il quale non nasconde la propria preoccupazione su un’eventuale aggravio del costo del lavoro. Inoltre, mette sull’attenti i sindacati, poiché il salario minimo per legge potrebbe spingere le aziende ad uscire dalla contrattazione, in quanto potrebbero ritenere conveniente attestarsi sul minimo legale. Landini, tuttavia, ribadisce che la legge dovrebbe rendere validi per tutti i lavoratori i contratti di categoria e i relativi minimi salariali. In uno scenario del genere, per esempio, la nuova compagnia aerea Ita, non avrebbe potuto disapplicare il contratto per sostituirlo, unilateralmente, con un regolamento che taglia le retribuzioni. Una decisione gravissima, secondo lo stesso, in quanto adottata da un’azienda dello Stato.
Il commissario europeo al Lavoro, Nicolas Schimt, è intervenuto a Bologna con un videomessaggio esprimendo il proprio appoggio alla Cgil. Dalle sue affermazioni emerge che si sta lavorando per aumentare i salari minimi, nel rispetto di modelli nazionali, fondati sulla contrattazione o sui salari fissati per legge. E’ la prima volta che viene chiesto agli Stati di modificare i salari, un chiaro segno di come sia un cambiamento di paradigma. Della stessa idea anche Enrico Letta, presidente del Pd, presente a Siena per la campagna elettorale, il quale ha avanzato la proposta di introdurre un “salario d’ingresso per i giovani nel mondo del lavoro”.
Ritornando all’incontro odierno tra Draghi e i sindacati, che si svolgerà a Palazzo Chigi, è opportuno sottolineare che era stato fissato ancor prima che il premier e Bonomi proponessero l’idea del Patto per l’Italia. Per tal motivo, l’argomento cruciale sarà il problema degli incidenti sul lavoro. Le parti sociali chiederanno, nuovamente, di introdurre la patente a punti con il fine di sanzionare le imprese con la più alta incidenza di infortuni. Bonomi, invece, ha avanzato la proposta di realizzare, in ogni azienda, delle commissioni paritetiche con i sindacati, per prevenire gli incidenti attraverso il rispetto delle regole e dei dispositivi di sicurezza.
I tre sindacati, tuttavia, sono concentrati sulla manovra di Bilancio del 2022 che sarà presentata dal governo a metà ottobre, e che dovrà stanziare le risorse per risolvere le questioni cruciali per i sindacati. Alla luce di ciò, Landini ha sottolineato quanto i sindacati vogliano essere convocati dal governo, non solo per essere messi al corrente delle decisioni prese ma essere coinvolti prima in modo da discutere sulle loro proposte.