Dal 3 aprile 2025 i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale possono essere esclusi dal calcolo dell’ISEE.
Nei giorni scorsi il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il modulo DSU aggiornato con le novità e le istruzioni per la corretta compilazione. Ma se ho già un’attestazione ISEE 2025 valida, devo pagare per richiederne una nuova e recepire le novità?
ISEE 2025, cos’è e cosa è cambiato
L'
ISEE è l'indicatore utilizzato per valutare la situazione economica delle famiglie che richiedono prestazioni sociali agevolate. Per ottenere l'attestazione
ISEE 2025, è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (
DSU), un documento che raccoglie informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali essenziali per descrivere correttamente la situazione economica del nucleo familiare.
A
gennaio 2025 è stato firmato il DPCM che definisce i nuovi
criteri per l'ISEE, successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrato in vigore il 5 marzo 2025. Il 2 aprile 2025 è stato pubblicato il modulo DSU aggiornato, e dal 3 aprile 2025 è possibile inviare la nuova DSU
online o tramite
Caf.
L’esclusione dei titoli di Stato
I
titoli di Stato e i prodotti finanziari di raccolta del risparmio, come BOT, BTP e
libretti postali, sono
esclusi dal
calcolo dell'
ISEE fino a 50.000€. Il patrimonio immobiliare e mobiliare, inclusi risparmi e conti correnti, contribuiscono al 20% dell'ISEE. Questa misura, già prevista nella Legge di Bilancio 2024, mira a ridurre l'ISEE di molte famiglie, aumentando le spese per le
prestazioni sociali. I
bonus e le agevolazioni fiscali, come quelli per gas, luce, psicologo e nido, sono destinati solo a chi soddisfa specifici requisiti ISEE.
ISEE 2025, per una nuova DSU occorre pagare. Vediamo quando
Chi possiede già un'attestazione
ISEE 2025 dovrà presentare una
nuova DSU per ottenere l’aggiornamento. Se decide di non farlo, l'attestazione attuale rimarrà valida fino al 31 dicembre 2025.
Secondo la Consulta nazionale dei CAF, nel 40% delle DSU già elaborate sono stati inclusi gli strumenti finanziari ora esclusi. Quindi, molti cittadini hanno già provveduto a ottenere un’attestazione ISEE nel trimestre gennaio-marzo (ricordiamo che per l’
Assegno Unico era necessario presentarla entro il 28
febbraio 2025!).
È qui che entra in gioco il pagamento del doppio servizio: la normativa (art. 32, dl 48/2023) stabilisce che la richiesta di elaborazione al CAF di una
seconda DSU per lo stesso nucleo familiare deve essere pagata dal richiedente (
prezzo massimo 25€). Diverso, invece, è per chi decide di procedere in autonomia
online tramite il portale INPS.
© FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata