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La finta bellezza

Autore: Ester Annetta
Per una fortuita e fortunata coincidenza, lo stesso giorno in cui ai ragazzi della classe è dato in consegna un tema sul confronto tra l’esigenza di una bellezza impeccabile, come imposta dai canoni social, e il senso vero della bellezza, mi imbatto nella scoperta dell’ultima tendenza approdata su Tik Tok, che risulta perfettamente in linea con tale argomento.

Si chiama "Bold Glamour" – letteralmente “fascino audace” – ed è un filtro attraverso il quale si può restituire ad ogni volto un aspetto decisamente perfetto: pelle liscia e levigata, niente occhiaie, labbra disegnate e seducenti, trucco ineccepibile.

Di per sé non si tratta di una novità, dal momento che di filtri ed app con omologhe funzioni ne esistono già diversi. La differenza stavolta sta però nel fatto che il nuovo filtro si avvale dell’intelligenza artificiale, grazie alla quale gli effetti ed i ritocchi applicati vengono elaborati con una tale precisione da non lasciar trapelare alcuna irregolarità, ombra, sovrapposizione che possa rivelare che l’immagine trattata non sia autentica.

Resiste persino alla “prova della mano”, un test di verifica – apprendo io stessa – che smaschererebbe l’artifizio: pare, infatti, che i filtri “meno intelligenti” sinora disponibili non mantengano la performance eseguita se la superficie del viso elaborata viene parzialmente coperta da una mano. In tal caso, infatti, l’intervento di ritocco si cancella anche dalla parte di viso rimasta scoperta. Con il “Bold” questo non accade, giacché la distorsione causata dall’ostacolo-mano è appena percepibile.

E’ evidente quale sia lo scopo del test: postare prima una foto del proprio viso intero artefatto dal filtro e, accanto, un’uguale foto con metà viso coperto dalla mano, servirebbe a dimostrare l’autenticità dell’immagine e dunque a far credere che quelle immortalate siano le proprie reali sembianze, giacché il volto ritratto resiste alla prova rivelatrice.

La magia è resa possibile dalla capacità del filtro di analizzare le caratteristiche del viso - come la forma e la consistenza della pelle - e di elaborare modifiche che si sovrappongono perfettamente ai “difetti” da correggere, creando una replica abbellita decisamente realistica. E’ inoltre capace di distinguere se il volto sia quello di un uomo o di una donna e di calibrare di conseguenza il tipo di intervento, per esempio omettendo il trucco se il viso è maschile.

Con assoluta convinzione, ritengo che questa nuova tendenza non faccia che alimentare in maniera esponenziale il rischio già di per sé insito nella smania di apparire che è alla base del fenomeno Tik Tok: mostrarsi non per ciò che si è realmente ma per ciò che serve a catturare il gradimento del “pubblico” cui certi prodotti autoconfezionati sono destinati. Il che implica divenirne vittime a propria volta, sempre più condizionate e trascinate da modelli pretesi ed inarrivabili.

Il “Bold Glamour” non è che l’ennesimo fasullo “incantesimo” che impone di adeguarsi a standard di comportamento o modi di essere che possono risultare estremamente nocivi per chi se ne lascia influenzare, specie gli utenti più fragili (i giovani, appunto), sedotti da aspettative irrealistiche e – nello specifico - da modelli di bellezza fuorvianti.

Utilizzare la tecnologia per modificare l'aspetto fisico e apparire ciò che non si è se, nell’immediato, può sembrare divertente ed anche appagante; più intimamente può invece portare ad un aumento dell’insicurezza e dell’insoddisfazione laddove si percepisca “il dramma” di dover ricorrere ad artifizi per essere apprezzati, notati, “votati” con un like.

L’attaccarsi ed affidarsi ad una versione migliore e più attraente di sé, porta inevitabilmente a non accettare o a ritenere inadatta quella reale, giudicarla imperfetta e deludente, con conseguente finale insoddisfazione e malessere. Lo stesso malessere che, dal lato opposto, provano pure gli altri - gli “spettatori” - che, confrontandosi con qualcuno che appare perfetto, inevitabilmente soccombono.

Le conseguenze psicologiche di tali meccanismi ed il pericolo di un “dismorfismo corporeo di nuova generazione” – come qualcuno ha ipotizzato - sono dunque in agguato; e del resto pare esserne consapevole la stessa Società proprietaria di Tik Tok – la Bytedance - che sembrerebbe aver annunciato l'introduzione di un limitatore (per i minorenni) che andrebbe a bloccare Bold Glamour dopo 60 minuti di utilizzo.

Eppure, a leggere i temi dei miei ragazzi, sembra esserci – almeno da parte loro – la consapevolezza dell’esistenza di un’abissale differenza tra essere ed apparire, tra bellezza esteriore e bellezza interiore, tra identità pretese ed essenza reale. Tutti si dicono convinti che ciò che conta siano i valori, le idee, persino il carattere di una persona, che possono rivelarsi anche in deciso contrasto col messaggio estetico che invece vorrebbe farsi passare per prioritario.

Scrive Mario: “una ragazza può anche essere bellissima, ma se poi è stupida come una zucchina che te ne fai? E’ vero, noi ragazzi per prima cosa siamo attratti dalla bellezza; però poi guardiamo anche la testa e se una ragazza non sa nemmeno parlare allora smette pure di essere bella”. Se questo è davvero ciò che Mario pensa e non un modo per compiacere l’insegnante che correggerà il compito, ritenendo che sia ciò che lei vorrebbe sentirsi dire, è un dubbio che mi terrò. Ma in fondo conta che abbia comunque una tale capacità di discernimento.

Decisamente più genuino e convincente è invece quanto scrive Francesco: “Io so di non essere bello, ma non sono nemmeno brutto. In compenso so di essere molto simpatico. E credo che questo basti”.

Bravo, Francesco, hai centrato il tema.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata

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