Se il Regno Unito allarga le maglie del post-pandemia, la Francia le stringe. Emmanuel Macron, il presidente francese che si avvia verso la fine del primo mandato, ieri sera ha parlato alla Nazione lanciando un appello alla moderazione: godiamoci la “liberté” dell’estate, facciamo le vacanze in “fraternité”, ma non dimentichiamo mai che davanti alla democratica “égalité” del virus nessuno può sentirsi al sicuro.
Macron ha ragione, parlare di post-pandemia è ancora prematuro, con la variante “Delta” che spaventa e l’ombra scura di una quarta ondata a minacciare il prossimo autunno. Così il giovin presidente francese, a sole due settimane dalla fine delle limitazioni, sembra voler correre ai ripari dalle critiche di pensa si stato frettoloso, indicando a reti unificate la strada della vaccinazione come l’unica possibile per mettersi al riparo dalle conseguenze della peggiore minaccia degli ultimi decenni. “Più ci vaccineremo, meno spazio lasceremo al virus per diffondersi, e più eviteremo ricoveri”, ha detto puntando l’indice verso il personale sanitario, per cui sarebbe in arrivo l’obbligo alla vaccinazione, dopo avere escluso l’eventualità per diversi mesi. Ma la situazione dell’anarchia sanitaria francese è ormai un caso nazionale denunciato dalla “Santé Publique France”, secondo cui fino all’8 luglio scorso solo il 45% degli operatori delle case di riposo aveva ricevuto la seconda dose e il 64% degli operatori ospedalieri la prima.
Una ritrosia che innervosisce Macron al punto di minacciare che l’obbligo possa essere esteso per legge a tutta la popolazione, anche se al momento preferisce “aver fiducia” nei francesi, riservandosi l’opzione di decidere solo se e quando la situazione dovesse precipitare.
Parole che non sono affatto figlie del caso: in Francia, la variante Delta rappresenta ormai il 51,7% dei casi, con un tasso di incidenza pari a 50 casi ogni 100mila abitanti registrati in diverse zone, a cominciare da Parigi.
Il pacchetto di norme estive stringe anche il “Green Pass” sanitario, attualmente necessario per accedere a eventi di massa e discoteche, ma dal prossimo agosto unica via possibile per avvicinarsi a uffici, cinema, teatri, ristoranti, bar, treni e aerei. È previsto un rafforzamento dei controlli alle frontiere per viaggiatori in arrivo da paesi considerati a rischio, con obbligo di isolamento per i non vaccinati.
Ma la diretta è servita a Macron anche per lanciare la sua corsa alla rielezione, ricordando la creazione di 180mila posti di lavoro, a parziale risarcimento dei 300mila cancellati nel 2020, e una crescita annuale del Paese prevista al 6%.
Gli resta l’incognita della riforma delle pensioni, passaggio delicato assai, specie perché accompagnato da un freschissimo sondaggio secondo cui 7 francesi su 10 sono contrari ad innalzare l’età pensionabile. Potrebbe costargli la rielezione, ma non ha intenzione di mollare.
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata