Quest’anno c’era anche iCub, il “robottino” realizzato dall'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) per studiare l'intelligenza artificiale applicata ai robot.
È stato uno degli ospiti d’onore della settima edizione del Maker Faire Rome, una delle più importanti “fiere delle invenzioni degli artigiani digitali” che si tiene annualmente in alcune tra le più importanti città del mondo - tra cui San Mateo (California), Detroit, New York, Tokio - e che a Roma rappresenta l’Edizione Europea.
Luca Parmitano - il primo astronauta italiano al comando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) - in collegamento dalla Stazione ha dato il saluto d’apertura di questa nuova edizione della Fiera, che dal 18 al 20 ottobre scorso, negli oltre 110mila metri quadrati di spazio espositivo della Nuova Fiera di Roma, nei sette padiglioni numerati da 4 a 10, ha ospitato le più grandi novità nel campo della robotica, Intelligenza Artificiale e sostenibilità: tutti temi particolarmente attuali, uniti in quello spazio che lo stesso Parmitano ha definito “una realtà dove tutti imparano giocando e divertendosi".
Come ogni anno, la prima giornata è stata dedicata all’Educational Day, lo spazio educativo dedicato ai ragazzi che ha accolto circa 28mila alunni di scuole di ogni ordine e grado provenienti da tutta Italia, a volerne evidenziare il ruolo di destinatari più prossimi di tutto ciò che rappresenta innovazione, in un’ottica di miglioramento dell’ambiente e della società.
Uno dei principali temi di questa edizione del Maker Faire è stato il legame tra arte contemporanea e innovazione, che ha trovato espressione in installazioni interattive realizzate da artisti provenienti da diversi paesi, che per la prima volta in Italia hanno avuto l’opportunità di collaborare con aziende del settore.
Ma anche un altro connubio è stato protagonista: quello tra tecnologia e attività sportiva celebrato nel padiglione Sportech, al cui interno è stato installato un campo da calcio per sfide due contro due, un’area da streetball, dei robot calciatori e un sacco da pugilato con caratteristiche smart, in grado di valutare l’intensità dei colpi.
Robotica e Intelligenza Artificiale hanno anch’esse dominato la scena, con l’intento di mettere in rilievo come – secondo quanto dichiarato anche da Antonio Bicchi dell’Istituto Italiano di Tecnologia nonché presidente dell’Istituto di Robotica e Macchine intelligenti (I-Rim) – questi due ambiti possono collaborare “per assistere persone anziane o con disabilità, aiutare l’uomo dei luoghi di lavoro o a esplorare ambienti pericolosi in situazioni di emergenza, come un terremoto”.
Proprio in quest’area è stato infatti esposto iCub, il robot umanoide con la forma e le dimensioni di un bambino di 4 anni, ricoperto da una sorta di pelle formata da sensori tattili che lo rendono in grado di rispondere in maniera diversa a seconda di come viene toccato. È dotato di telecamere che riproducono la vista, microfoni per la ricezione dei suoni e sensori per l'equilibrio e per misurare l'interazione con l'ambiente.
Il “robottino” è tra i più diffusi al mondo, con una quarantina di esemplari presenti in diversi laboratori di Europa, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, utilizzati prevalentemente per scopi di ricerca (es.: capire come migliorare i movimenti e l'equilibrio, perfezionarne l'interazione con l'uomo mediante l’utilizzo di comandi vocali o il contatto fisico).
Anche quest’anno il Maker Faire si è inoltre confermato come un’occasione per conoscere più da vicino i “makers”, gli appassionati di tecnologia ideatori di strumenti pensati per un futuro più semplice, comodo e anche divertente: una vera e propria comunità internazionale composta di ingegneri, tecnici, ma anche semplicemente studenti o “liberi pensatori” che condividono idee, informazioni e conoscenze attraverso le quali contribuire in maniera proficua e intelligente allo sviluppo sociale ed economico.
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