8 gennaio 2025

Manovra atto secondo: scatta la corsa ai decreti attuativi

Il Governo ne aveva previsti circa 48, ma sono cresciuti fino a quota 103 grazie ad una serie di micromisure che attendono il via libera per stabilire chi e quando potrà usufruirne

Autore: Germano Longo
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l’ultimo giorno dello scorso anno, la manovra 2025 è legge, ma prima che la nebulosa di norme e decisioni diventi operativa, servono altri passaggi, senza i quali la legge - per legge - non si mette in moto.

Sembra un gioco di parole, ma senza 103 decreti attuativi (53 legati a stanziamenti di risorse, e di questi 29 per somme sotto i 10 milioni di euro) - ovvero gli atti necessari a trasformare in concreto le decisioni del Governo - tutto resta in sospeso e rischia di restare uno spreco di tempo, carta e inchiostro. Una mole di provvedimenti cresciuti a dismisura dai 48 previsti inizialmente dal Governo, saliti fino a superare le tre cifre a causa di un gran numero di micromisure e microinvestimenti che adesso necessitano dell’accensione definitiva.

Alcune norme, come il taglio del cuneo fiscale, la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni cumulando previdenza obbligatoria e complementare, e per finire la proroga della maggiorazione del 20% della deduzione sul costo del lavoro per nuove assunzioni a tempo indeterminato, sono entrate in automatico in vigore dal 1° gennaio scorso. Ma sono molte di più le misure a cui serve il secondo passaggio, quello che dal Governo passa la palla ai tecnici dei vari ministeri. Tra le più attese, quella del MEF per la riduzione dell’aliquota IRES per le imprese che da quest’anno effettuano investimenti in beni strumentali tecnologicamente avanzati, ma non è da meno l’attesa per il decreto che sblocchi i 50 milioni di euro stanziati per il bonus elettrodomestici, che il MEF deve emanare entro 60 giorni per stabilire chi, come e quando potrà sperare di rientrare nel contributo. Non è da meno l’attesa dell’Agenzia delle Entrate per i termini e le modalità per l’introduzione del reverse charge negli appalti delle movimentazioni merci, e quello del Ministero del Lavoro e del MEF per dare attuazione all’esonero contributivo per le lavoratrici madri con due o più figli.

Hanno sei mesi di tempo il Ministero dell’Ambiente e il MEF per stabilire termini e modalità a cui dovranno attenersi i concessionari di distribuzione dell’energia elettrica presentando i nuovi piani di investimento pluriennale. Il Ministero delle Infrastrutture, quello dell’Interno e il MEF, hanno invece tempo fino al 15 marzo prossimo, dopo aver sentito la conferenza Stato-Città, per dare il via all’incremento dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco dei passeggeri. Numerosi i decreti attuativi attesi anche dal mondo dello sport: entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio, il Ministro per lo Sport e il MEF dovranno decidere termini e modalità per le richieste, i criteri e l’erogazione dei contributi del fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano. Entro aprile, il Presidente del Consiglio dovrà mettere la firma sulle modalità di riparto dello 0,5 milioni (per il 2025) e 50 milioni di euro (2026), stanziati per supportare le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano-Cortina, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026.

Decreti attuativi attesi anche dal Ministero della Salute, in particolare le norme per ripartire il fondo per le dipendenze patologiche, i diversi criteri per il nuovo sistema di monitoraggio dell’assistenza sanitaria e, per finire, il contributo di 0,05 euro (con limite massimo di 50 milioni per gli anni dal 2026 al 2027) alle aziende farmaceutiche stabilito per ogni confezione di farmaci di classe A con prezzi fino a 10 euro e distribuiti nel circuito nazionale delle farmacie. Anche il MEF e il MIMIT dovranno individuare criteri e modalità per il premio aggiuntivo per i soggetti finanziatori sul volume delle garanzie dal fondo PMI.
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