Sembra che il caos passaporti che ha regnato in Italia per diversi mesi fosse ancora una conseguenza a lungo rilascio della pandemia: da una parte dovuta all’aumento esponenziale di richieste quando i confini del mondo sono stati riaperti, dall’altra una doppia chiave di lettura, con le carenze di personale e i problemi tecnici di piattaforme informatiche inadeguate.
Ma dopo aver toccato il fondo, arrivando a picchi di ritardo che in alcune città hanno toccato i nove mesi, come a Vicenza, qualcosa sta per cambiare. Dal prossimo luglio, gli italiani non solo riceveranno il passaporto direttamente a casa, ma per richiederlo non saranno più costretti alle notti in bianco davanti gli uffici delle Questure, ma potranno rivolgersi a tutti gli uffici postali presenti sul territorio nazionale. In fondo, è il ciclico perpetuarsi dell’antica regola secondo cui l’ordine nasce dal caos, caratteristica di cui l’Italia è cintura nera.
Lo scorso marzo, era stata avviata una fase test preliminare di rilascio e rinnovo dei passaporti che doveva riguardare solo gli uffici postali che aderiscono al “Progetto Polis” in circa 7mila centri con meno di 15mila abitanti. Ma visto il successo dell’esperimento e malgrado un netto miglioramento del servizio con la recente introduzione di un’agenda prioritaria per quanti avessero urgenza di ottenere il documento, dopo un incontro al Viminale con il ministro Piantedosi è arrivato l’annuncio di Giuseppe Lasco, direttore generale di Poste Italiane: da luglio il servizio sarà esteso a tutti gli uffici postali d’Italia, senza alcuna distinzione tra grandi e piccoli centri, e soprattutto senza bisogno di fissare un appuntamento in questura.
“Su indicazione del Viminale ci siamo adoperati per attivare, nell’ambito del progetto Polis, il servizio di richiesta dei passaporti nei comuni con meno di 15mila abitanti - ha dichiarato il direttore generale - dallo scorso marzo abbiamo registrato più di 350 richieste nei 31 uffici postali in cui tale servizio è attivo, servizio che entro fine mese sarà operativo in più di 130 uffici. Oltre l’80% dei cittadini ha richiesto la consegna a casa del passaporto, con un risparmio di tempo e spostamenti importanti anche e soprattutto per l’ambiente. La grande novità, conclusi i passaggi normativi, è che da luglio questo servizio interesserà progressivamente gli uffici postali di tutta Italia, senza distinzioni tra piccoli e grandi centri”.
Per la verità, dal prossimo 1° luglio non saranno ancora coinvolti tutti gli uffici postali, come spiegato dal direttore generale: “La grande novità è che conclusi i necessari passaggi normativi, questo servizio interesserà progressivamente gli uffici postali di tutta Italia”, ma sarà esteso in tutto il Paese in modo graduale. Al momento, “Il progetto procede spedito, ad oggi abbiamo già avviato 2.400 interventi e completato oltre 1.500 uffici postali in tutt’Italia”.
La procedura per ottenere il rilascio o il rinnovo del passaporto è alquanto semplice: sarà sufficiente presentarsi in un qualsiasi ufficio postale dei 13mila presenti in Italia con un documento di identità valido, codice fiscale, due fotografie (una delle quali autenticata) conformi alla normativa “ICAO” (le caratteristiche sono indicate sul sito della polizia di Stato), il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del documento in caso di rinnovo. A quel punto, sarà l’operatore a raccogliere le informazioni e i dati biometrici del richiedente, ovvero le impronte digitali e le foto, e a ritirare il vecchio passaporto o la copia della denuncia di furto o smarrimento, che saranno poi inviati al commissariato di Polizia di riferimento. Al termine della procedura sarà rilasciata una ricevuta su cui è indicato il codice del protocollo e l’ufficio di polizia che gestirà la pratica. Per il servizio è previsto il pagamento del bollettino per il passaporto ordinario, dal valore di 42,50 euro, e della marca da bollo da 73,50 euro.
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