16 giugno 2021

Piano portoghese sul Recovery: promosso a pieni voti dalla Commissione europea

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Portogallo, dal valore di 13,9 miliardi in sovvenzioni e 2,7 in prestiti, è stato il primo ad essere approvato con la votazione massima, dalla Commissione europea, la quale ha considerato i criteri stabiliti nel regolamento Rrf.

I due criteri fondamentali si riferiscono alla transizione verde e a quella digitale, alle quali deve essere destinato, rispettivamente, almeno il 37% e il 20%. Dalla valutazione della Commissione, si evince che il piano del Portogallo, riserva il 38% del valore totale, a misure a sostegno degli obiettivi climatici, tra i quali investimenti per finanziare un programma di ristrutturazione su larga scala per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, oppure l’uso di fonti energetiche alternative nei processi industriali.

Per quanto concerne la transizione digitale, il Piano stanzia il 22% degli investimenti, in modo da digitalizzare la pubblica amministrazione e potenziare i sistemi informatici del Servizio nazionale sanitario e modernizzare i laboratori tecnologici nelle scuole secondarie e nei centri di formazione professionale. Inoltre, la Commissione afferma come il piano del Portogallo comprenda delle numerose riforme e investimenti in grado di far fronte, in modo significativo, alle sfide economiche e sociali, sottoscritte nelle raccomandazioni specifiche per Paese, rivolte al Portogallo, dal consiglio, nel semestre europeo, nel 2019 e nel 2020.

Nel piano sono comprese delle riforme indirizzate ai seguenti settori:
  • Accessibilità e resilienza dei servizi sociali e del sistema sanitario;
  • Mercato del lavoro;
  • Istruzione e competenze;
  • Ricerca, sviluppo e innovazione;
  • Clima e transizione digitale;
  • Contesto imprenditoriale;
  • Qualità e sostenibilità delle finanze pubbliche;
  • Efficienza del sistema giudiziario.

Dal giudizio della Commissione, emerge, tra l’altro, che il piano rappresenta una risposta globale e coerente alla situazione economica e sociale del Paese, considerando adeguatamente i sei criteri del Rrf.

Tale piano propone delle riforme in sei aree europee fondamentali, attraverso dei progetti specifici finalizzati a creare posti di lavoro e necessari per la transizione verde e digitale, tra i quali, un investimento di 610 milioni di euro per ristrutturare edifici pubblici e privati, in modo da migliorare le prestazioni energetiche. Di conseguenza, si verificherà la diminuzione della bolletta energetica, delle emissioni di gas serra, della dipendenza energetica e, infine, della povertà energetica. D’altra parte, si sottolinea che nessuna delle misure sopracitate dovrebbe avere un impatto negativo sull’ambiente.

In riferimento ai sistemi di controllo adottati dal Portogallo, risultano essere conformi a tutelare gli interessi finanziari dell’Ue, infatti, il Piano fornisce dei dettagli in merito alla modalità con cui le autorità nazionali cercheranno di prevenire, individuare e correggere eventuali casi di conflitto di interessi, corruzione e frode relativi all’uso dei fondi.

In conclusione, si rende noto, che dopo il via libera della Commissione, nella giornata odierna, il Consiglio disporrà di un mese per adottare la proposta e un’eventuale approvazione, consentirebbe lo stanziamento di 2,2 miliardi di euro al Portogallo, in prefinanziamento (13% dell’importo complessivo). Inoltre, la Commissione potrebbe autorizzare ulteriori esborsi, nell’eventualità in cui si verifichi il raggiungimento degli obiettivi definiti nella decisione di esecuzione del Consiglio, testimonianza dell’attuazione delle riforme e degli investimenti.
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