Pur confermando la valutazione “AAA”, la “Fitch Ratings”, agenzia internazionale di valutazione del credito ha lanciato un avvertimento agli Stati Uniti, che potrebbe perdere a breve il rating perfetto a causa delle turbolenze politiche interne. La governance è, al momento, la vera “debolezza” americana, con esempi citati in modo specifico: l’assalto del 6 gennaio scorso al Campidoglio e gli sforzi per limitare i diritti di voto in decine di stati.
“Alla luce degli sviluppi dall’ultima revisione e dei rischi futuri, un deterioramento della governance rappresenta un ulteriore rischio per il rating - ha commentato l’agenzia nel report - l’ostinatezza dell’ex presidente di riconoscere la validità delle elezioni e gli eventi che circondano la certificazione dei risultati non hanno paralleli in altri stati sovrani ad alto rating”.
La S&P Global, l’altra celebre società di rating, nel 2011 ha declassato gli Stati Uniti scatenando turbolenze nei mercati finanziari, ma la minaccia di un’ulteriore perdita di valutazione del credito da parte di Fitch potrebbe rendere più costoso il rifinanziamento del debito. Un risultato negativo in grado di limitare la capacità del governo di gestire l’economia e assorbire gli shock economici.
“La riformulazione delle leggi elettorali in alcuni stati potrebbe indebolire il sistema politico, aumentando la divergenza tra i voti espressi e la rappresentanza dei partiti. Questi sviluppi sottolineano un rischio continuo di mancanza di bipartitismo e la difficoltà nel formulare politiche per far passare leggi al Congresso”.
Al di là del dibattito sul diritto di voto, Fitch ha fatto eco alle preoccupazioni dei repubblicani sul debito statunitense: secondo l’agenzia le dinamiche puntano a una stabilizzazione del rapporto debito/PIL a un livello al quale un “ulteriore aumento significativo” dei prestiti potrebbe portare a un downgrade. “Tuttavia le variabili chiave, compresi i tassi d’interesse reali e i deficit fiscali, potrebbero non seguire il percorso previsto, creando potenzialmente un rischio al ribasso”.
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