7 febbraio 2025

Utilizzo dell’IA nella lotta al riciclaggio

Autore: Angela Taverna
Il riciclaggio rappresenta il 2,5% del PIL globale, l’1,3% di quello europeo e circa il 2% di quello italiano. Dati a dir poco allarmanti, comunicati dal Presidente del Consiglio di Stato, Roberto Garofalo.

La pericolosità del fenomeno è evidente, motivo per cui l’Unione Europea continua a introdurre strumenti di contrasto all’evoluzione delle attività criminali. In questo contesto si colloca il pacchetto di leggi antiriciclaggio denominato AML Package, insieme alla VI Direttiva Antiriciclaggio, entrata in vigore lo scorso luglio e da attuare entro la metà del 2027. Tra le principali novità, l’istituzione dell’AMLA, un’autorità sovranazionale con funzioni di coordinamento e armonizzazione della disciplina, e l’ampliamento della platea dei soggetti obbligati agli adempimenti antiriciclaggio, tra cui le piattaforme di criptovalute e le squadre di calcio.

Resta aperto l’interrogativo sull’impiego delle nuove tecnologie, in particolare dell’intelligenza artificiale, nel contrasto alle attività criminali: se da un lato potrebbe rappresentare un valido strumento di supporto, dall’altro sorgono interrogativi sulle possibili implicazioni in materia di privacy.

Il 31 gennaio, nella Sala della Protomoteca, si è tenuto un convegno organizzato da IRFA (Istituto Ricerca e Formazione Antiriciclaggio) per valutare un approccio interdisciplinare all’antiriciclaggio e all’impiego delle tecnologie più avanzate nel contrasto a questo fenomeno. L’evento ha visto la partecipazione di magistrati, professionisti, costituzionalisti, vertici della Guardia di Finanza e dirigenti dell’UIF, con il supporto del generale di Stato Daria Perrotta.

La presenza di tali personalità appartenenti a diversi ambiti è dettata dalla necessità di un approccio integrato al fine di porre in essere una tutela della legalità economica che tiene conto del contesto democratico.

Nel corso del convegno, il Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo e i generali della Guardia di Finanza Bruno Bartoloni e Luigi Vinciguerra hanno evidenziato come l’intelligenza artificiale abbia già consentito di smantellare un’operazione illecita legata alle criptovalute. La criminalità organizzata, grazie a veri e propri “direttori finanziari”, riesce a muoversi con abilità nelle operazioni di riciclaggio, che spaziano dall’acquisto di droga all’acquisizione di immobili per ripulire il denaro sporco, riuscendo ad aggirare sistemi, che seppur avanzati riescono a garantire la tracciabilità dei trasferimenti ma non la rintracciabilità, garantendo in questo l’anonimità.

Proprio in questo scenario, l’intelligenza artificiale potrà rivelarsi uno strumento prezioso per supportare le UIF nazionali. Tuttavia, affinché il lavoro di controllo sia efficace, sarà fondamentale garantire la correttezza e la gestione trasparente dei dati, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.
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