Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha posto in pubblica consultazione la nuova versione dei Principi di attestazione dei piani di risanamento.
Detto documento, aggiorna ed integra i contenuti della versione pubblicata nel 2021.
I nuovi Principi di attestazione sono disponibili sul sito web del Consiglio Nazionale (alla sezione “Documenti commissioni di studio e gruppi di lavoro – Pubblica consultazione”).
Gli Ordini territoriali, i professionisti, gli esperti della materia, altri operatori economici e le associazioni di categoria, potranno inviare osservazioni e commenti entro l’11 aprile 2024 al seguente indirizzo: consultazioneprincipidiattestazione2024@commercialisti.it.
Come spiegano i commercialisti nel summenzionato documento, con la definitiva entrata in vigore del D. Lgs. n. 14/2019, recante il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII), avvenuta il 15 luglio 2022, si è resa necessaria una completa rivisitazione dei Principi di Attestazione per tenere conto, sia di nuove disposizioni di diretta applicazione, sia di nuove fattispecie di attestazione.
La figura dell’Attestatore (il cui riferimento normativo attuale coincide con la definizione di “Professionista indipendente” di cui all’articolo 2, comma 1, lett. o), CCII) è stata introdotta nell’ordinamento dal D.L. n. 35/2005, convertito nella Legge n. 80/2005.
L’articolo 37 della Legge n. 134/2012, ha precisato i requisiti dell’Attestatore ed alcuni dei contenuti dell’attestazione stessa, mentre, il D.L. n. 83/2015 ha poi assegnato all’Attestatore nuovi compiti.
La materia è ora disciplinata dal CCII che non definisce espressamente la figura dell’Attestatore, bensì quella del Professionista indipendente.
Relativamente ai profili generali dei principi di attestazione, i commercialisti sottolineano come, stante la complessità della materia, è necessario disporre di linee guida e di uno standard di relazione di attestazione che possa indicare modalità operative e modelli virtuosi di comportamento.
In quest’ottica, i Principi propongono modelli comportamentali condivisi ed accettati riguardanti le attività che l’Attestatore deve svolgere, sia per verificare la veridicità dei dati, sia relativamente al giudizio di fattibilità del Piano al fatto che l’impresa possa riacquistare l’equilibrio economico-finanziario e patrimoniale, nonché agli altri giudizi richiesti dal CCII.
I Principi, se correttamente applicati, offrono ai professionisti la possibilità d’individuare standard comuni per le diverse situazioni, come riconosciuto anche dalla giurisprudenza.
In questo i Principi si propongono di ridurre le difficoltà che gli Attestatori incontrano e d’individuare approcci metodologici nella conduzione delle verifiche finalizzate a rendere i giudizi di veridicità e di fattibilità.
Nel documento in pubblica consultazione, i commercialisti precisano che i Principi sono destinati ad una pluralità di operatori, ossia:
- ai professionisti Attestatori, per fornire un quadro di riferimento, in analogia con i principi contabili e i principi di revisione, ovvero con le Norme di comportamento emanate dal CNDCEC;
- all’impresa in crisi, per fornire un’indicazione della tipologia di lavori che l’Attestatore deve svolgere e consentire un costruttivo confronto;
- ai creditori ed ai terzi, per consentire l’affermarsi di good practices che permettano di applicare correttamente la ratio della legge;
- agli advisor ed ai professionisti in genere che redigono il piano e ciò in affiancamento ai Principi di redazione dei piani di risanamento, via via nel tempo approvati dal CNDEC (l’ultima versione è stata aggiornata nel 2022, sotto la vigenza della legge fallimentare);
- ai terzi (operatori di settore o investitori) interessati a formulare proposte concorrenti, potendo assumere l’attestazione quale base informativa oggettiva, seppur limitata, relativa all’impresa;
- agli organi giudicanti, perché mediante la fissazione delle regole di riferimento di condotta professionale possano valutare in modo più oggettivo il lavoro degli operatori.
Il documento, dopo i profili generali dei principi di attestazione, si sofferma sugli aspetti relativi alla nomina ed all’accettazione, per poi esaminare i profili generali delle verifiche/documentazione e la verifica sulla veridicità dei dati aziendali.
In merito alla diagnosi delle cause e dello stato di crisi, invece, nel documento si precisa che, l’Attestatore, deve verificare che, l’estensore del Piano, abbia individuato le presumibili cause della crisi al fine di appurare se e in quale misura le ipotesi d’intervento previste, siano ragionevolmente in grado di rimuovere le criticità che hanno provocato la crisi stessa.
I commercialisti, a seguire, in relazione alla verifica sulla fattibilità del piano, sottolineano che, l’attestatore, deve verificare che le principali ipotesi che la Direzione aziendale pone a fondamento della strategia di risanamento, siano evidenziate esplicitamente.
Il documento in commento si sofferma successivamente sulla valutazione della convenienza della proposta e del miglior soddisfacimento dei creditori, sulla relazione di attestazione e la documentazione del lavoro dell’attestazione, sulle attività successive all’attestazione, nonché sulle attestazioni nell’ambito delle procedure di regolazione della crisi di gruppo e le responsabilità dell’attestatore.