Segnalazioni da colleghi commercialisti di tutto il territorio nazionale ci confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, che il sistema telematico della PA è in tilt e sta mettendo alla prova migliaia di colleghi esacerbati i quali, nell’affanno di questi giorni, trovano i cassetti fiscali dei clienti pieni di decine e decine certificazioni uniche di sconosciuti, e non pertinenti. Naturalmente a questo segue un dispendio di tempo e di energie a ricostruire che si tratta di un errore, e che errore…
“Centinaia di dati personali di cittadini italiani e stranieri sono stati a disposizione di chiunque” riferisce il presidente ANC Marco Cuchel “con evidente violazione delle più elementari norme sulla privacy, le stesse per le quali noi professionisti siamo sottoposti a controlli continui e sanzioni pesantissime. Ci saremmo aspettati una comunicazione ufficiale su questa grave anomalia e le conseguenti scuse all’utenza. Invece no, solo silenzio, come se la cosa non fosse mai successa e come se, soprattutto, non costituisse un problema. Non solo: questo grave data breach si aggiunge ai conclamati limiti da cui è afflitto il sistema telematico pubblico, che limita gli accessi o estromette improvvisamente l’utente, costringendolo a ripetere da capo le operazioni”.
“Non dimentichiamo poi” conclude Cuchel “che tutto questo avviene quest’anno in assenza di proroga del termine per i versamenti, nonostante ANC l’abbia chiesta a gran voce e con ragione, rimanendo purtroppo inascoltata dalle Istituzioni, che sino ad ora non hanno risposto, lasciando la categoria in balia di un sistema, quello dell’amministrazione finanziaria, che fa acqua da tutte le parti”
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