In questi tempi di esami di maturità, non ci sono solo le nostre ragazze e i nostri ragazzi a essere chini sulle carte. Loro lo fanno per una sola stagione, i commercialisti da sempre sulle circolari dell’Agenzia delle Entrate, composte da centinaia di pagine, molte di più di quelle delle istruzioni del modello di dichiarazione dei redditi, già di per sé parecchie corpose.
“Anche noi come i maturandi facciamo una corsa contro il tempo, dovendo studiare circolari che oramai arrivano al limite della scadenza e che costringono a ritornare su quanto già fatto” rileva sconsolato il presidente ANC Marco Cuchel “considerando anche il mancato slittamento del termine dei versamenti al 20 agosto”.
Tre circolari rilasciate dall’agenzia delle Entrate a pochi giorni dalla prevista scadenza per il pagamento delle imposte, di oltre 570 pagine, per il corretto trattamento di detrazioni, deduzioni, crediti d’imposta e altri elementi rilevanti per la compilazione dei redditi delle sole persone fisiche e per l’apposizione del visto di conformità, dovrebbero da sole determinare una presa d’atto da parte del Mef e del Legislatore di una situazione davvero insostenibile per uno Stato di diritto. Per dare certezza del sistema e operare in tranquillità da parte dei contribuenti e dei commercialisti, tutti i modelli, le istruzioni, i software e le relative circolari dovrebbero essere resi disponibili entro la fine dell’anno d’imposta da dichiarare, anziché nell’anno successivo come avviene attualmente.
A questo desolante quadro si aggiunge la pioggia di avvisi da controlli automatizzati ex 36 bis, richieste di documentazione ex art. 36 ter, tutti i disservizi relativi alla rottamazione quater, lettere di compliance riferite ai modelli ISA e non solo, il tutto nel nome della fantomatica “collaborazione” tra fisco e contribuente. Sembra che in questo periodo l’Agenzia debba liberarsi di tutto ciò che ha in sospeso prima di andare in ferie, considerato che la maggior parte dei documenti trasmessi dai commercialisti, in questo periodo di sovraccarico lavorativo per le scadenze dei dichiarativi, verranno esaminate dagli uffici a partire dal prossimo mese di settembre. “Senza considerare che molti adempimenti” prosegue Cuchel “nella maggior parte dei casi sono già stati effettuati regolarmente dai contribuenti e i relativi documenti sono già in possesso dell’Agenzia ma, per ragioni diverse, non hanno trovato il corretto abbinamento nei database della PA. E anche quando le pretese fossero corrette, che senso ha inviare ora gli avvisi e non attendere la ripresa di settembre?”
Da sempre ANC chiede, come prioritaria necessità, che sia messa mano una volta per tutte al calendario fiscale e che sia osservata la corretta distanza temporale tra l’emanazione di una circolare e la scadenza dell’adempimento ad essa relativo. A questa urgenza, ora, si aggiunge anche l’esigenza che sia fissata una “tregua” nell’invio di avvisi durante la campagna dichiarativa.
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