Il CIV ha reso noto che, a fronte di un ammontare di crediti INPS eliminati quest’anno per “
saldo e stralcio” pari a
15,4 miliardi di euro, lo scorso anno la cancellazione di questi crediti ammontava a 2,8 miliardi, mentre nessun credito sostanziale è stato eliminato per la stessa causale nel 2022.
Inoltre il CIV, con la delibera approvata, evidenzia che, a causa di questo “stralcio”,
ulteriori oneri, pari a
6,6 miliardi, ricadranno in futuro sulle
Gestioni dei lavoratori dipendenti, nelle quali vige l’automaticità delle prestazioni, e pertanto sottolinea “l’esigenza di garantire specifici interventi compensativi nei confronti dell’Istituto a carico della fiscalità generale”.
Infine, in merito alle
gestioni di artigiani e commercianti, si sottolinea come, oltre al “saldo e stralcio”, la causale delle maggiori eliminazioni di crediti sia rappresentata dall’irrecuperabilità connessa con la “
ritardata comunicazione di cessazione attività”:
- 213 milioni di euro per la gestione degli artigiani;
- 565 milioni di euro per la gestione dei commercianti.
Il CIV sottolinea l’
urgenza di superare le criticità relative ai
flussi informativi fra le Camere di Commercio e l’Istituto per garantire la tempestiva lavorazione delle delibere di iscrizione/cancellazione/variazione delle posizioni degli artigiani e commercianti, anche attraverso la stipula di un nuovo protocollo d’intesa tra Inps e Unioncamere.