29 aprile 2013

7 MAGGIO…10 MOTIVI PER ESSERCI

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi, a dispetto del pessimismo e della situazione effettivamente poco confortante, possiamo finalmente dire di avere un governo che, malgrado tutto, ha in sé degli elementi di novità rispetto al passato.

Sulla nostra categoria invece aleggia il buio. Si continua mestamente l’attesa di una soluzione e soprattutto ci si aspetta che qualcuno la faccia abilmente uscire dal cilindro magico.
Il Commissariamento è uno stadio che dobbiamo superare al più presto, non possiamo permetterci di aspettare il 19 giugno e poi chissà quale altra data fissata per la prossima udienza.
Per tale ragione l’iniziativa del 7 maggio appare come una via, forse l’unica via, percorribile al fine di tentare di venir fuori dall’impasse, ritrovando l’unitarietà della categoria.

Quindi perché dobbiamo essere a Roma il 7 maggio? Perché dobbiamo esigere che i nostri presidenti e vicepresidenti partecipino all’Assemblea? Ecco dieci motivi imprescindibili con i quali si pretende questa partecipazione! Dobbiamo essere a Roma e lavorare affinché i leader territoriali della categoria prendano parte all’incontro:
1. Perché vogliamo gridare il nostro disagio;
2. Perché siamo stanchi di assistere “inermi” alla scomparsa della categoria;
3. Perché vuole essere un incontro non contro qualcuno ma per la categoria;
4. Per offrire ai Presidenti l’occasione per un confronto democratico;
5. Perché è giunto il momento che anche in seno alla categoria ci sia una ventata di “aria nuova”;
6. Perché non è possibile che l’egoismo di pochi possa bloccare una categoria;
7. Perché per un giorno si può lasciare lo studio se il prezzo è la difesa dei nostri diritti;
8. Perché è importante ricercare quelle cose che ci uniscono piuttosto che perseguire strade che ci hanno solo divisi;
9. Perché non c’è, come qualcuno va scrivendo un'ambizione o protagonismo del sottoscritto, bensì voglia di riscatto;
10. Perché è giunto il momento di riprenderci la categoria.

Con l’Assemblea del 7 maggio possiamo stringere con mano la ‘svolta’ della categoria ed esserne fautori. Se non ne abbiamo il coraggio, se riteniamo di non esserne all’altezza, se continuiamo a delegare ad altri le grandi scelte che riguardano anche noi, allora possiamo rimanere chiusi nei nostri studi e produrre bizzeffe di lamentele sterili. Ma in quel modo non cambierà mai nulla!
I volti e i nomi di sempre rimarranno ai propri posti facendo il bello e il cattivo tempo, e altre categorie ci ruberanno lo spazio operativo (come peraltro sta già accadendo). Se questo è lo scenario che desiderate, la soluzione è rimanere a casa. Ma se invece volete tornare a lavorare in un categoria ‘viva’, l’unica via al momento è partecipare e/o far partecipare all’Assemblea del 7 maggio. Perché l’unica via? Ebbene, essenzialmente perché è la sola iniziativa, unitaria e concreta alla quale abbiamo dato vita all’interno della nostra professione. Non c’è nessuna ambizione, né ricerca di protagonismo, ma solo il mero realismo davanti a una situazione che sta degenerando.
Rendetevi conto che siamo diventati la barzelletta delle professioni… grazie a chi?
Mentre riflettete su come rispondere a una simile domanda, vi invito a Roma il 7 maggio, alle ore 14, presso UNA HOTEL Via Giovanni Amendola, 57

Il saggio preferisce essere lento a parlare, ma pronto ad agire”, affermava Confucio. Pertanto noi vogliamo mettere un punto alle troppe parole che sono state inutilmente scritte e proferite e vogliamo esser pronti ad agire, senza condizioni. Mirando al solo, unico interesse che è il bene della categoria.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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