30 gennaio 2013
30 gennaio 2013

Alla fiera dell’est…

A cura di Antonio Gigliotti

Era il 1976 quando Angelo Branduardi esordiva con una canzone “Alla fiera dell’est”, il cui ritornello ricorrente era “E venne…”. E così come diceva il grande Branduardi, “E venne anche il momento in cui il Prof volle imitare il Cavaliere”, quindi messo da parte il loden, si è calato nelle vesti del politico armandosi di bacchetta magica. Il suo obiettivo pare ormai essere la caccia al voto usando tecniche e prassi che finora erano state appannaggio esclusivo dei leader del Popolo della libertà.

Le vicende che stanno coinvolgendo il nostro presidente del Consiglio dimissionario hanno davvero dell’assurdo e gli fanno dimenticare che, nonostante le dimissioni, è ancora il Capo di un governo, pertanto dovrebbe dimostrare una maggiore coerenza. Solo un mese fa (un mese, quindi una trentina di giorni… non anni!), alla proposta di qualche altro politico di togliere l’IMU e tentare una riduzione delle tasse, il premier rispondeva che l’idea era bellissima, ma irrealizzabile, in quanto anche se applicata nel giro di un anno avrebbe costretto il futuro governo a reintrodurla in misura doppia.

Ultimamente, però, colui che chiamava “illusionista e pifferaio magico” il Cavaliere, ha tolto l’abito del tecnico e ha iniziato a promettere a ruota libera riduzioni di IMU, Irpef e Irap. Cioè, se ho ben capito, quel che solo un mese fa era pura demagogia, ora essendo una sua proposta si è magicamente trasformata in un progetto serio e credibile? A questo punto mi chiedo cosa facciano i volti nuovi della squadra Monti, ossia Casini e Fini, da sempre estremamente attenti e sensibili alle incongruenze dei loro alleati!

Ma qual è la vera faccia del Prof? Qualcuno se lo sta chiedendo? Io sì. Abbiamo a che fare con il rigoroso tecnico che nei mesi scorsi escludeva tagli e riduzioni fiscali? O piuttosto ci dobbiamo confrontare con un politico della peggior specie, che promette sapendo di non poter o voler mantenere? Oppure siamo al cospetto di un nuovo profeta o salvatore della Patria? Ecco, perché l’ultima brillante uscita riguarda ad esempio la necessità o meno di una manovra finanziaria per il 2013. A una simile domanda l’onnisciente candidato ha risposto che tutto è rimesso agli esiti delle elezioni. Parafrasando: “se vinco io non ce ne sarà bisogno, se vincono gli altri invece sì!”.

Ebbene, sono queste affermazioni che hanno come unico risultato l’aumento dell’incertezza e dell’indecisione tra gli elettori. Non vi nascondo che anch’io sono tra questi e che ho il presentimento che a prevalere, in queste competizioni elettorali, sarà il voto di protesta.

Tant’è che anche sugli altri fronti non si trova di meglio. Un esempio è Bersani che non può certamente tirarsi fuori dal caso MPS. La responsabilità sia pure indiretta ci sarebbe, dal momento che in quella banca, soprattutto nella fondazione che ci sta dietro, il suo partito ha avuto sempre un certo peso politico.

È allo stesso tempo poco credibile la posizione del Cav, che ha avuto diverse possibilità di attuare riforme, ma ha lasciato che questo treno passasse senza che si realizzasse nulla.

A tal proposito come non essere d’accordo con Albert Einstein che così recitava “Se vuoi capire una persona, non ascoltare le sue parole, osserva il suo comportamento”.

Ed allora cari amici e colleghi, cosa fare? Certamente non ci facciamo infatuare dai venditori di fumo, che in questa tornata elettorale pare siano aumentati! Spero che in definitiva non sceglieremo il meno peggio, anche se questo offre l’attuale politica e questi sono i musicanti… Che tristezza!

Marcel Proust scriveva che “la rassegnazione, modalità dell'abitudine, permette a certe forze di accrescersi indefinitamente”, pertanto più rimarremo rassegnati sul fatto che nulla può cambiare, più ci ritroveremo questa gente che rompe e aggiusta a proprio piacimento, senza considerare il vero fine del proprio mandato.
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