28 novembre 2011

Banche … che invenzione!

a cura di Antonio Gigliotti

Un banchiere e' uno che vi presta l'ombrello quando c'e' il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere. (Mark Twain) (Jerome K. Jerome) (Robert Lee Frost)

Le banche sono diventate negli ultimi anni le protagoniste dell’economia. Tanto che la crisi che stiamo vivendo, ormai su tutti gli ambiti della società, è partita proprio da loro. Le loro difficoltà si traducono in difficoltà per l’economia reale, per le nostre imprese. I rubinetti sono chiusi, troppe garanzie per ottenere finanziamenti.

Finanziamenti richiesti da imprenditori o artigiani in crisi di liquidità e che si vedono negare ogni aiuto proprio quando ne hanno più bisogno. E la situazione peggiora e si fa più critica rispetto addirittura alla stretta del credito avuta nel 2008 quando, dopo una fase di conflitto con le banche si arrivò, grazie all’intervento di Giulio Tremonti, a stipulare la moratoria sui debiti. In quella circostanza si era verificato un blocco improvviso dell’economia che era abbastanza fluttuante, oggi, invece gli investimenti sono stati ridotti al minimo ed i pochi che sono stati deliberati, purtroppo rimangono sulla carta in quanto non arrivano i finanziamenti a medio e lungo termine da parte delle banche.

Altro grave problema che stiamo rilevando è che in diverse circostanze la stretta sta anche producendo la richiesta da parte delle banche di rientro dai debiti, provocando una crisi per le aziende, le quali poi in conseguenza di ciò non hanno più il denaro circolante necessario per pagare stipendi e fornitori. Risultato di tale situazione: molte piccole e medie imprese stanno per chiudere l’attività.

Non a caso, Bob Hope (attore, cantante e conduttore radiofonico britannico naturalizzato statunitense), a proposito degli istituti di credito affermava “Una banca e' il posto che ti presta del denaro se tu puoi dimostrare di non averne bisogno” .

Ma la creatività delle banche non ha limiti e, guarda caso, dopo l’assurda disposizione introdotta dalla recente legge di stabilità, che prevede la possibilità per piccoli imprenditori in contabilità semplificata e professionisti di sostituire ai registri contabili gli estratti conto, gli istituti di credito sono in fermento.
In sostanza sembrano prepararsi a creare le premesse per affiancarsi agli imprenditori (quei pochi rimasti) e volergli dire che possono fare tutto loro, dal pagamento del mod. F24, alla gestione del c/c ovviamente per passare ora anche a gestire la loro contabilità dal momento che si potranno sostituire i registri contabili con gli estratti conto.

Accanto a ciò stanno per arrivare tutta una serie di provvedimenti che il governo dei banchieri si accinge a prendere e che sembrano andare in tale direzione. Ricordiamo infatti come a breve, il limite della circolazione del contante si ridurrà dagli attuali 2.500 euro a 300 euro, costringendo quindi tutti noi ad effettuare ogni transazione con moneta tracciabile (assegni, carta di credito , bonifici ecc …).
Credo che sia difficile far applicare in toto questo provvedimento. Il sistema Italia incontra ancora molte difficoltà a far rispettare questo genere di regole. A tutti sarà capitato, ad esempio, di veder storcere il naso al negoziante quando chiedete di pagare con carte di credito piccoli importi.

Ed allora mi vien da pensare, ma non è che dopo: l’abolizione dei registri contabili, l’abbassamento della soglia per la circolazione del contante le banche potranno diventare una sorta di società di servizi, che tenteranno di dare una spallata al professionista, nella gestione contabile dei piccoli imprenditori?

Cari amici le premesse ci stanno tutte, le condizioni economiche e finanziarie anche ed i banchieri ora sono anche al governo, per cui Vi saluto ricordandovi che ... “A pensare male si fà peccato ma ci si azzecca quasi sempre”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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