5 marzo 2012
5 marzo 2012

Banche….protestano anche...

A cura di Antonio Gigliotti

“Potrete ingannare tutti per un po’. Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre.” (Abramo Lincoln)

Eravamo abituati ad associare la parola sciopero alla classe operaria. I sindacati guidavano spesso le manifestazioni in cui si esprimeva il contrasto con le istituzioni.
Oggi “chi sta con chi” non è poi più così chiaro.

Oggi anche le istituzioni scioperano (basti pensare alla Magistratura) e in questi giorni abbiamo persino visto le banche annunciare giornate di stop.
Le varie disposizioni adottate dal Governo Monti hanno infatti portato persino i banchieri a protestare: i vertici ABI si sono dimessi in blocco perché il Governo si è permesso di eliminare le commissioni su alcuni servizi; in particolare trattasi delle commissioni sui conti correnti intestati ai pensionati che percepiscono un assegno mensile inferiore ai 1500 euro.

A seguito di ciò abbiamo assistito a due fatti che hanno dell’incredibile.
Da una parte l’atteggiamento dei nostri politici, che a seguito di tali provvedimenti, si sono precipitati presso i vari banchieri, in ginocchio, cercando forse di mitigare il danno e rappresentando così, in modo inequivocabile, lo sfascio politico che sta contraddistinguendo oggi il nostro Paese.

Dall’altra, non può non destare sdegno e incredulità, la circostanza che soltanto qualche settimana fa le stesse banche, che oggi scioperano, hanno incassato dall’Europa circa 250 miliardi ad un costo dell’1%. Soldi che avrebbero poi dovuto essere destinati a finanziare imprese e privati cittadini. Ed invece cosa stanno facendo le banche con quei soldi? Li stanno dirottando in operazioni finanziarie più redditizie e sicure. In sostanza, a “prendere” sono pronte, ma poi quando si tratta di dare non se ne parla.
Figuriamoci a fornire servizi all’Amministrazione Finanziaria in modo gratuito (Non appartengono mica alla categoria dei commercialisti!!!).

Del resto la differenza sostanziale tra la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea, sta proprio nel fatto che la Fed, ha iniettato dollari nel mercato statunitense, il quale a seguito di ciò si è ripreso ed ora sta crescendo. Ma i soldi americani, sono giunti, per il tramite delle banche, presso le imprese ed i consumatori!

La nostra BCE, invece, inietta euro nel mercato continentale, ma i soldi europei non sono mai arrivati alle aziende ed ai consumatori. Fra l’altro le banche europee, ricevono prestiti all’1%, per poi investirli in acquisto di titoli del debito pubblico, che rendono tre o quattro punti in più.

Da un recente studio fatto dall’osservatorio sul credito al commercio e al turismo è emerso che un terzo delle imprese ottiene meno credito di quanto ha richiesto o non l’ottiene affatto. La situazione si aggrava ricordando che le imprese che si sono dichiarate capaci di autofinanziarsi sono scese dal 49% al 40% nel giro di tre mesi. A seguito di ciò sono sempre più le aziende che dichiarano di non potercela fare da sole. Ricordiamo che negli ultimi tre anni hanno chiuso le saracinesche140 mila imprese, per svariati motivi, tra i quali l’impossibilità di accedere al credito. A tal proposito, lo stesso governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha dichiarato che in dicembre sono stati concessi 20 miliardi in meno di prestiti.

Il caso delle banche comunque dovrebbe farci riflettere soprattutto come Categoria.

Ed a tale proposito mi chiedo: come mai solo noi commercialisti dobbiamo supinamente continuare ad accettare sempre e comunque l’attuale stato di cose? E’ mai possibile che ci vengano scaricati giornalmente adempimenti che in realtà sarebbero di competenza dell’Amministrazione e non possiamo attuare alcuna forma di protesta?

Penso che forse sia giunto il momento di dire BASTA e di valutare tutti insieme quali possano essere le azioni da intraprendere per un rispetto della categoria e per il giusto riconoscimento all’opera quotidiana svolta.
A seguito di ciò, rinnovo l’invito a partecipare numerosi con entusiasmo il 9 marzo alla manifestazione RESISTERE PER CONTINUARE AD ESISTERE, che terremo a Roma presso l'Aula Magna dell'ANGELICUM UNIVERSITY PRESS S.R.L., Largo Angelicum, 1.

Concludo con una frase di Ernesto Che Guevara, che mi sembra molto appropriata: “Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!”
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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