21 ottobre 2014

Caro Renzi, non fare il bischero con i commercialisti

A cura di Antonio Gigliotti

Carissimi,

è indubbio che gli annunci positivi elargiti dal nostro presidente del Consiglio fanno bene all’anima, soprattutto in considerazione del difficile periodo che il Paese sta attraversando, con migliaia di nuclei familiari che stentano ad arrivare non dico alla fine del mese, ma spesso neanche al 15.

E proprio per tale ragione, se il capo della squadra esecutiva interviene per rassicurare, io non posso esimermi dal concordare soprattutto perché sono consapevole del fatto che non possono essere imputati a lui tutti i mali, in particolare quelli che ci trasciniamo da prima di questi otto mesi di governo.

Ritengo infatti che meritino il plauso di tutti, gli sforzi compiuti a sostegno delle famiglie numerose, lo sgravio totale dei contributi per chi assume e altre misure parimenti utili per la crescita.

Tuttavia non è tutto oro quel che brilla e se c’è qualcosa che non posso accettare dell’intera strategia governativa renziana è la tecnica promozionale da lui adottata, tutta a discapito della categoria alla quale mi onoro di appartenere.

Sono infatti non poche le interviste rilasciate dal capo del governo in questi ultimi giorni e ogni volta Renzi ha ribadito che tutte le sue misure limiteranno i casi in cui il contribuente dovrà rivolgersi al commercialista. In particolare, il premier si riferisce al regime dei minimi che è stato modificato.

Ora, se una tale dichiarazione venisse ascoltata da mia madre, pensionata, le andrebbe anche bene, la considererebbe una buona trovata: prenderebbe subito il telefono e mi farebbe le congratulazioni, “hai visto? Renzi vi fa lavorare di meno!”, mi direbbe. E poi la patata bollente sarebbe mia, perché dovrei spiegarle senza troppi giri di parole che in realtà non è vero niente. Ma se arriva invece al popolo delle partite IVA o ai professionisti, verrebbe loro il sangue alla testa.

Vorrei fare un esperimento. Ecco, vorrei proporre al presidente Renzi e alla sua squadra, compreso il consigliere economico Yoram Gutgeld, di fare la contabilità di un minimo prima con il vecchio sistema e dopo con le modifiche apportate e vedere se riesce a chiuderla.

Poi, parlando di semplificazioni, si tenga presente che a noi commercialisti non può fare che piacere lo snellimento di adempimenti per i quali perdiamo solo tempo senza un ritorno economico appetibile. Ribadisco ancora una volta che non abbiamo studiato anni e anni con tanti sacrifici per compilare carte e modelli. E mi riferisco, caro presidente del Consiglio, al gran caos creato dai tuoi predecessori per quel che concerne l'IMU e poi la Tasi, per le quali il cittadino avrebbe dovuto ricevere i bollettini e invece sappiamo tutti com’è andata a finire.

Detto questo, egregio presidente, stai sereno... come diresti tu! Io plaudo alle cose utili che stai facendo, ma per quel che concerne la contabilità, fatti dare una mano da un commercialista!! Uno qualsiasi dei miei colleghi ti avrebbe infatti spiegato che né il vecchio regime dei minimi né il nuovo con le tue modifiche potrà essere gestito dal singolo contribuente...

E ora continua a lavorare, che di strada davanti ne abbiamo ancora tanta se vogliamo davvero fare uscire dal tunnel questo nostro martoriato Paese!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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