Cari amici e colleghi, le elezioni del Consiglio Nazionale dei Commercialisti sono alle porte. Qualsiasi tornata elettorale, si sa, è accompagnata troppo spesso da dispute e polemiche che dimenticano il vero obiettivo di un’elezione: la democrazia. Non dimentichiamolo: significa potere del popolo. Per noi dovrebbe essere lo stesso: i professionisti scelgono i propri rappresentanti come longa manus di speranza.
E anche che la compagine delle liste sia ampia. Ma subito dopo le elezioni, una volta incoronati i vincitori, noi professionisti dobbiamo stringerci tutt’intorno alla lista vincente. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo, troppo ne abbiamo perso. La situazione italiana è già difficile. E si riflette sulla Nostra Categoria, molto spesso vittima del malgoverno dell’Amministrazione pubblica.
Colleghi che non riescono ad arrivare a fine mese, studi ingolfati di adempimenti sotto l’onta di una falsa promessa: la semplificazione. Sbandierata ai quattro venti su quotidiani e talk show televisivi. Proprio l’opposto vuole essere il nostro quotidiano che a vele spiegate prova indomito a navigare nell’emisfero antitetico ai salotti tv. Intendiamo mettere a disposizione delle due liste il nostro giornale per un confronto sano e costruttivo scevro da sterili polemiche a cui ormai siamo assuefatti.
Ai componenti delle due formazioni non posso che augurare un in bocca al lupo, ricordando alla squadra vincente che non faremo nessuno sconto se, vinte le elezioni, ci si dimenticherà delle promesse fatte in campagna elettorale. Ma soprattutto il nostro auspicio guarda nella direzione di un urgente bisogno: di riaffermare, cosi come ha fatto in questi due anni il nostro presidente Longobardi, il nostro ruolo e la nostra professione all’interno della società. Noi lo rivendichiamo con orgoglio. Perché nella vita e nella Storia vi sono casi in cui non è lecito aver paura. E questo è uno di quelli.
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