1 marzo 2016

GOVERNO E BANCHE: E’ VERO AMORE?

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
voglio condividere con voi lo smarrimento che ho provato quando ho letto questa notizia. L'esecutivo Renzi vuole sposare un provvedimento che sta facendo molto discutere perché ha un obiettivo ben preciso: agevolare le vendite forzose degli immobili da parte delle banche.
Il pretesto è il recepimento della direttiva europea 2014/17/UE che ha la finalità di fornire regole comuni nel settore dei mutui e, conseguentemente, una tutela rafforzata ai consumatori che concludono contratti immobiliari. Tuttavia l’atto n. 256 del Governo ha tutto l’aspetto di un regalo agli istituti di credito nella parte in cui cancella il divieto del cosiddetto “patto commissorio” previsto dall’articolo 2744 del codice civile; norma secondo cui, appunto, “È nullo il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore […]”.
A me sembra l’ennesima bastonata ai cittadini e ai consumatori.
Il superamento del divieto del patto commissorio permetterà alle banche, nel caso in cui il cliente sia moroso e non paghi il muto da 7 rate (anche non consecutive), di entrare direttamente in possesso dell’immobile e di metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito. Insomma, non ci sarà più bisogno del’intervento del giudice.
Io ci vedo una mentalità da colpo di Stato.
Chiamatemi allarmista, ma questa è la fotografia della situazione. Un quadro che si sta dipingendo nella pressoché totale indifferenza del Parlamento. E dei cittadini, spesso non informati. Tra ombre e incertezze, è evidente che il risultato di simili norme rischia di essere drammatico per migliaia di famiglie che da un giorno all’altro si ritroverebbero sul marciapiede, con le loro case vendute “al meglio”.
Ma al danno, come spesso accade, si aggiunge pure la beffa.

L’articolo 16 del Decreto sulla riforma del credito cooperativo sembra proprio fare un regalo agli speculatori, laddove modifica la disciplina fiscale dei trasferimenti immobiliari nell'ambito di vendite giudiziarie stabilendo l’assoggettamento alle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna degli atti e dei provvedimenti di trasferimento dei beni immobili emessi nell'ambito di una procedura giudiziaria di espropriazione immobiliare, ovvero di una procedura di vendita, a condizione che l'acquirente dichiari di volerli rivendere.

Ancora una volta sembrano chiari i reali interessi del nostro Governo. Sopra le difficoltà della povera gente, i diritti dei cittadini e il bene comune, continuano a luccicare le armature dei cavalieri senza pietà con uno scudo impenetrabile e il volto feroce delle banche.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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