25 febbraio 2016

Noi, figli di un dio minore

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
il nostro stato ha gli occhi della ‘piccola fiammiferaia’ puntati dritti sulle nostre pensioni. Peccato che abbia orecchie e bocca tappate sulle proprie. Sono 30mila le pensioni d’oro che la politica, da buon prestigiatore, ha gelosamente custodito, al riparo dalle riforme degli ultimi 25 anni. L’inchiesta, uscita sul Corriere della Sera pochi giorni fa, avrebbe dovuto indignare, far gridare allo scandalo. Invece nulla. Per ora, solo un silenzio assordante. Un muro di gomma. Una nazione, la nostra, ormai assuefatta a qualsiasi forma di ingiustizia. Perché proprio di iniquità si parla. Da 12 anni c’è una legge che imporrebbe di conoscere tutti i dettagli di queste pensioni come per le nostre. I dati dovrebbero essere trasmessi al Casellario centrale della previdenza. Ma ormai lo sappiamo: fatta la legge gabbato lo santo. Proprio chi ci dovrebbe dare il buon esempio diventa protagonista di un grande bluff: gli organi costituzionali invocano il principio di autonomia garantito dalla carta fondamentale. E così diventano intoccabili. I numeri lasciano senza fiato. Assegni che oscillano in media tra i 40mila e i 200mila euro all’anno. Sono le pensioni del personale della Camera e del Senato, quelle degli ex deputati e senatori, le pensioni dei dipendenti della regione Sicilia, quelle del personale della presidenza della Repubblica, quelle dei dipendenti della Corte Costituzionale e degli ex giudici della stessa e i vitalizi degli ex consiglieri regionali. Solo per fare un paragone: gli ex giudici costituzionali prenderebbero una pensione mensile di 16.666 euro contro i 2.166 dei dipendenti statali e i 1.041 euro per i dipendenti privati. Una fotografia avvilente di un Paese senza memoria, fatto su misura per pochi eletti. Un paradiso fiscale per il mondo parallelo dei poteri forti, ostaggio dell’avidità e di una vita facile. Quella che non ha avuto il sessantenne che pochi giorni fa si è sparato dritto al cuore. Aveva perso il lavoro. Si vergognava: non riusciva più a mantenere la sua famiglia. L’ultimo martire di una lunga serie di vittime condannate a morte dalla crisi. Sono 250 i miliardi di euro che all’anno si spendono per tutte le pensioni e solo 1 miliardo e mezzo di euro per le pensioni d’oro. Anche se è una piccola parte rispetto al totale ci fa sentire raggirati. Soprattuto soli. A rispettare la legge siamo rimasti solo noi.
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