C’è un evento spartiacque destinato a rimanere impresso nella storia non solo italiana: il Covid. Tutto quello che era stato prima dell’ondata devastante del SARS-CoV-2, difficilmente è tornato allo stesso livello negli anni successivi. A volte abitudini, altri prezzi, atteggiamenti o indole, ma in qualche modo – non si sa il perché - non siamo più quelli che eravamo nel 2019.
Anche se qualcosa, lentamente, tenta di tornare alla normalità.
L’ormai prossimo Natale, ad esempio, secondo le previsioni del “Centro Studi Confcommercio” sembra segnare un confortante ‘back in time’ verso i livelli di spesa pre-Covid, con quasi 8 italiani su 10 che quest’anno hanno deciso di aprire il portafoglio per controllare cosa è rimasto e dividerlo equamente fra regali, regalini e pensieri alle persone care. Una previsione fresca di giornata, che arriva dritta dai buoni risultati della sfuriata della “Black Week”, la settimana che racchiude Black Friday, Cyber Monday e Travel Tuesday, da sempre termometro sufficientemente affidabile per potersi lanciare in supposizioni. Secondo i primi calcoli, non ancora definitivi, la settimana dello sconto selvaggio avrebbe coinvolto quasi il 40% di italiani adulti, circa 20 milioni di persone, con una spesa pro-capite compresa fra 220 e 230 euro.
E ancora meglio si aspetta il Centro Studi Confcommercio per le settimane che precedono il Natale, quando si stima che gli italiani sono pronti a privarsi più o meno 207 euro a testa, in deciso aumento rispetto ai 186 euro stanziati solo un anno fa, nel dicembre 2023. E c’è di più, perché ad aumentare non è solo il budget, ma anche la percentuale di coloro che considerano i regali una spesa tutto sommato piacevole, sensazione salita al 44% insieme ad un’altra percentuale, quella che prevede festività decisamente sottotono, anche in questo aumentata al 77% dell’87% del 2021.
La somma totale del Natale, stima l’associazione, dovrebbe aggirarsi ai 10 miliardi di euro, e buona parte del merito della ritrovata propensione alla spesa è figlia della ritirata dell’inflazione, l’aumento dell’occupazione, l’aumento dell’assegno ai pensionati, bonus vari e assortiti e il taglio del cuneo fiscale. Ma non va dimenticata la tredicesima, che con 54,4 miliardi di euro rappresenta la fetta più consistente della torta, quella che da sola dovrebbe garantire un +6,6% della spesa. “Ci sono buone notizie sul fronte dei consumi di Natale e da tredicesima. Diversi elementi ci fanno pensare che torneranno gradualmente ai livelli pre-Covid. Ci aspettiamo una crescita del volume delle tredicesime sia lordo che netto tra il 5 e l'8%, e dunque una crescita media dei consumi dalla tredicesima, che crescerà a prezzi costanti di circa il 6% - assicura il direttore dell’ufficio studi, Mariano Bella - non si può negare che il volume di affari sia importante, l’attesa è per un mese positivo per acquisti e consumi, che trainerà tutto l’ultimo trimestre del 2024”.
All’aumento del budget pensando ad amici e parenti, coincide anche il capriccio per sé stessi, come ad esempio un viaggio. Le stime, ancora una volta, raccontano che la pensano così 11,5 milioni gli italiani che quest’anno hanno deciso di concedersi qualche giorno lontani da casa durante il lungo arco delle festività di fine anno spendendo in media 335 euro a testa, per un totale che potrebbe sfiorare quasi 4 miliardi di euro. Nel dettaglio, quasi 9 viaggiatori su 10 prediligeranno località italiane, mentre 1,5 milioni partirà per destinazioni estere.
L’immancabile nota negativa ad un quadretto tutto sommato sereno, rispetto agli anni scorsi, è rappresentata dagli aumenti dei prezzi, che secondo il rapporto di Facile.it e Consumerismo No Profit, per alcune voci di spesa potrebbero arrivare al 300%.