15 settembre 2011

Per fare cose in grande bisogna partire dal basso

A cura di Antonio Gigliotti

Volare alto”. E’ diventato quasi il mantra della nostra Categoria. Da ormai molto tempo ce lo sentiamo ripetere. D’altronde come non condividere un simile obiettivo? A chi non piacerebbe “volare alto”? Le difficoltà nascono quando si pensa al “come”. Quando dallo slogan si passa ai fatti. E dalle parole al progetto. Perché c’è un metodo per volare alto e il vero scoglio è restare in alta quota. C’è poi, a mio avviso, un grande rischio in questo rincorrersi di ambizioni: perdere la cognizione di quello che accade giù. E giù c’è la base, ci sono i commercialisti che ogni giorno si recano nel proprio studio e svolgono con professionalità l’attività, incontrando una burocrazia intasata che non permette loro di migliorare la loro qualità di vita lavorativa e non.
Ed infatti, mentre i vertici della nostra Categoria si concedevano a lunghe interviste sui quotidiani commentando gli scenari di questa crisi e la possibilità effettiva di questa manovra di poterla risolvere, nulla ho letto sull’assurdità di alcune disposizioni.

Parliamone in concreto. Lo so, purtroppo non tutti ci sono abituati… ma prendiamo una norma che ci riguarda da vicino e che è passata nel silenzio generale dei nostri rappresentanti, ossia la previsione che ha esteso ai professionisti la sospensione dell’attività, in caso di mancata emissione di fatture a propri clienti. Norma copiata da quella già esistente a carico dei commercianti al dettaglio, nel caso in cui non si rilascia lo scontrino o la ricevuta. Una norma che non tiene conto delle caratteristiche della professione, assolutamente non proponibile.
Quando la Guardia di Finanza, controllando nelle immediate adiacenze del locale i clienti che escono, chiede l'esibizione dello scontrino e trova la persona non in possesso dello stesso, scattano le sanzioni per il commerciante. Da qui la sufficienza, ai fini dell'applicazione della misura della semplice contestazione delle violazioni senza bisogno che divengano definitive. Per i professionisti, al contrario, raramente sarà possibile contestare in stato di "flagranza" l'omessa fatturazione al cliente in quanto è a tutti evidente che, nell’esecuzione di molte prestazioni, il professionista non è legato ad uno specifico luogo fisico. E se per caso si riescono ad constatare le suddette violazioni, l’estensione ai professionisti della sanzione accessoria della sospensione comporta, certamente, effetti diversi rispetto alla semplice chiusura di un'attività commerciale.

Il professionista, una volta decaduto da un collegio sindacale o da un incarico di curatore fallimentare non potrà chiedere di essere reintegrato in tale funzione alla cessazione del periodo di sospensione. Quell'incarico sarà dunque perso per sempre con tutte le conseguenze del caso. E se la sospensione coincide poi con una scadenze quale quella dei redditi, cosa diremo ai clienti?

La strategia ambiziosa si costruisce curando i dettagli. Partendo dal basso per arrivare in alto. Il centesimo mattoncino è sorretto dagli altri 99 e il primo, quello più basso che quasi scompare alla vista per quanto insignificante in realtà è il principale. È l’inizio del tutto. È quello che ti permette di guardare con la testa rivolta verso l’alto il risultato raggiunto.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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