6 febbraio 2013

QUANDO IL RIMEDIO È PEGGIORE DEL MALE

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
la lotta all’evasione e all’economia sommersa è un dovere etico della nostra società e, soprattutto, di chi amministra il Paese. Un dovere mirato a rendere più solido l’impianto finanziario, sociale ed economico dell’Italia. Quindi ben vengano le operazioni di controllo e i tagli agli sprechi nella PA, a patto però che non siano misure eclatanti finalizzate a sortire effetti mediatici.

Ritengo necessaria questa breve premessa, in quanto non vorrei che si fraintendesse il senso di quanto mi accingo ad esporre, vale a dire la norma che limita il pagamento in contanti.

Per fortuna non sono un politico, quindi non dovendo tirare l’acqua al mio mulino posso tranquillamente (e onestamente) analizzare i dati nudi e crudi. Da una recente indagine è emerso che l’abbassamento della soglia per i pagamenti cash, presentato come uno strumento di lotta all’evasione fiscale, si sia rivelato un vero boomerang. A tale deduzione si è giunti analizzando i consuntivi sulle vendite del 2012 in Italia.

Tale provvedimento, a distanza di un anno dalla sua introduzione dal Governo Monti, ha fallito miseramente, in quanto non ha contrastato l'evasione, ma ha inciso nel crollo degli acquisti facendo altresì diminuire drasticamente gli introiti da Iva.

Come ben sappiamo, in Italia buona parte degli acquisti di beni di lusso sono fatti ormai soprattutto da stranieri. Pertanto nel febbraio 2012 è stata introdotta la deroga che ha innalzato il tetto a quota a 15mila euro per i clienti non italiani. Ma non è stata una manovra risolutiva!

Vi sono infatti diversi problemi. In primo luogo il tetto è stato alzato solo per i clienti provenienti da Paesi extra Ue, in considerazione del fatto che molte delle vendite in tanti negozi vengono fatte soprattutto nei confronti di questi soggetti (per esempio i turisti russi).

In secondo luogo, la procedura appare farraginosa: per permettere a “tali” clienti di pagare in contanti e fuori dal limite dei mille euro, i negozianti devono chiedere passaporto e autocertificazione attestante che non si tratta di cittadini italiani né europei. Poi bisognerà spiegare al cliente (pensate sempre al russo) che la transazione verrà comunicata nei suoi dettagli sia alla banca dove gli stessi negozianti hanno l'obbligo di depositare la somma entro le 24 ore successive, che all'Agenzia delle Entrate.
Risultato? Gli stranieri scappano.

L’unico effetto ottenuto è stato il crollo delle vendite e il danno economico delle aziende, senza contare poi quello per lo Stato che si è lasciato sfuggire centinaia di milioni di Iva. Non proprio briciole, in tempi di spending review!
In merito alle aziende, a farne maggiormente le spese sono le realtà che lavorano nel campo dell'abbigliamento, degli accessori e dei gioielli. Tali aziende occupano circa 16 mila dipendenti in Italia. Se questo mercato continuerà a perdere importanza, la conseguenza più logica sarà tagliare gli investimenti nel nostro Paese e concentrarli altrove.

A questo punto, bisogna avere il coraggio di essere chiari. Un simile tetto è assolutamente inefficace per combattere l’evasione e gli effetti sono peggiori del male che si voleva curare. Anche perché chi era disposto a ricevere pagamenti in nero ha continuato a farlo.

Una soluzione migliore sarebbe stata ragionare in ambito Ue e far sì che il tetto dell’uso del contante diventasse europeo. Questa potrebbe essere ancora una via percorribile, piuttosto che quella proposta da qualche politico che vorrebbe addirittura abbassare l’attuale limite a 300 euro.

Ma questi politici, si sa, parlano e promettono perché non conoscono e non sanno valutare le conseguenze. Diceva, a ragione, Miyamoto Musashi che “una conoscenza superficiale è più dannosa dell'ignoranza”. E questa ignoranza continua a causare gravi problemi al Belpaese, mentre sta facilitando il commercio in Paesi come la Svizzera o Monaco, dove l’Iva è più bassa e le operazioni di acquisto per gli stranieri sono più snelle e sicuramente agevolate da una burocrazia meno “macchinosa” della nostra. Loro ci ringraziano e a questo punto anche noi dovremo ringraziare amaramente i nostri governanti per un simile crollo!!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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