30 marzo 2012

Tasse in aumento... fino alla morte!

A cura di Antonio Gigliotti

Se vuoi salire fino al cielo devi scendere fino a chi soffre e dare la mano al povero (Madre Teresa di Calcutta)

Ore 20:00 del 29 marzo: un artigiano emiliano, affogato dalle tasse e da un contenzioso con il Fisco, parcheggia l'auto davanti all’Agenzia delle Entrate di Bologna e si dà fuoco. E sono già sette i contribuenti che dall'inizio dell'anno si tolgono la vita perché soffocati dalla crisi economica che poco alla volta toglie il fiato e ti intrappola in una lenta agonia.
Nel caso di specie, comunque, la questione non è se il muratore di Bologna. che si è dato fuoco nella sua auto, sia un evasore o meno, ma piuttosto di altra natura. Certamente ci deve essere qualcosa che non funziona se un contribuente arriva a cospargere di benzina la sua auto per farla finita.

I contribuenti non ce la fanno più a sopportare, da soli, il peso di questa crisi. Non si riesce a far fronte alle tasse ed alle conseguenze che derivano dal mancato pagamento delle stesse.

Siamo davanti, e purtroppo non è una novità, ad un Fisco vorace quando si tratta di incassare, ma pronto ad utilizzare “due pesi e due misure” quando deve invece pagare quei contribuenti che avanzano soldi dagli enti pubblici.

Ed ancora, nel rapporto tra cittadini e Fisco, occorre che venga avviata una seria riflessione. Che non può non partire da un dato terrificante, e cioè la durata interminabile di una lite inerente le presunte tasse evase.

L’episodio accaduto a Bologna è molto grave, è un gesto di esasperazione che non può essere ignorato. Un uomo, dopo una vita di sacrifici e impegni per cercare di creare qualcosa di buono, si ritrova umiliato dall’Agenzia delle Entrate, che lo tratta come un salvadanaio da cui attingere il più possibile. Tragedia umana e anche sociale perché a tirare troppo la corda, questa prima o poi si spezza e l’economia crolla.

Del resto, lo stesso Direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in una lettera inviata a tutti i dipendenti, precisava che “La regola da seguire è molto semplice, ed è la regola del rispetto: comportiamoci tutti come funzionari del Fisco, così come vorremmo essere trattati come contribuenti”. Parole sante… ma forse rimaste soltanto tali.

E poi la strada intrapresa da questo esecutivo è pericolosa, rischia di essere senza ritorno, di finire in un vicolo cieco. Manca la politica della crescita.

Non è possibile passare settimane intere a discutere dei problemi dell'articolo 18 - argomento molto caro ai sindacati che molto probabilmente non hanno di che altro discutere – invece di affrontare i problemi molto più seri che affliggono l'intera collettività italiana.

Un numero sempre maggiore di imprese chiude, mentre coloro che tentano comunque di mandare avanti le aziende, non riescono più a pagare le tasse e loro, no che non sono evasori! Sono solo cittadini abbandonati al loro destino. Perché lo Stato, il Governo, la politica non sono capaci di aiutarli e di capirli. Al contrario, cosa si fa? Si rischia il pignoramento della loro la casa.

Il problema è che gli uffici finanziari, assetati dai numeri e dall'esigenza di far cassa, non ammettono, nei vari controlli, le varie motivazioni portate dai contribuenti per i presunti mancati guadagni, dovendo rispettare a volte delle logiche legate a tabelle ed indici vari.
Controlli che finiscono per portare gli stessi contribuenti davanti alle commissioni tributarie, con aumenti di costi e rischi dal momento che i nuovi accertamenti sono diventati esecutivi e quindi cartelle esattoriali.

I tecnici che sono al Governo hanno la minima idea di quel che succede fuori da Palazzo Chigi? E' questa la politica del risanamento? I tecnici saranno bravi a parole o ad enunciare le soluzioni in teoria, ma la pratica è diversa.

I politici dovrebbero risvegliare il proprio orgoglio e prendere in mano la situazione. Ognuno riprenda in mano le proprie responsabilità ed abbia il coraggio di prendere le decisione giuste per l’Italia. Non si può vivere in un Paese dove l’esasperazione e la disperazione dei cittadini regna sovrana.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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