20 luglio 2020

Uno schiaffo in pieno viso

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Cari amici,
il fatidico 20 luglio è arrivato, e questo 20 luglio in particolare passerà alla storia.

Proporrei di farne una ricorrenza: “La giornata dello schiaffo”, così potremo ricordare negli anni a venire questa giornata nera per la nostra professione, nella quale prendiamo definitivamente atto che loro sono loro, e noi non siamo nessuno.

Non è certamente la prima volta che ci vediamo costretti a tempi massacranti e che veniamo esposti a gravissimi rischi di errore, che ben possiamo compiere a causa di una stanchezza che ormai ci spezza, ma questa volta è diverso: usciamo da una pandemia e sappiamo perfettamente quali effetti ciò abbia comportato.

Ben più di noi dovrebbe saperlo chi prende le decisioni, e non è forse vero che, dinnanzi alle disgrazie, a fare la differenza è proprio il come si reagisce? E come ha reagito il nostro Governo? Per parola del MEF, chiudendo ogni possibilità ad ulteriori rinvii, e tutto ciò perché i soldi delle imprese e dei professionisti servono allo Stato, questo Stato che pare aver definitivamente raschiato il fondo, senza aver davvero aiutato alcuno a riprendersi dai devastanti danni causati dal lockdown.

Tutto ciò è agghiacciante, così come il constatare come il mestiere del politico sia diventato sempre più quello di spandere parole al vento: a fine giugno, il rinvio dei versamenti a settembre era stato dato per certo, con tanto di emendamento presentato, e invece oggi ci ritroviamo con i clienti che bussano alla porta per chiedere quante imposte devono versare. Intendiamoci, si tratta di una richiesta puramente di forma, perché soldi non ce ne sono, e quindi la proroga di fatto se la prenderanno direttamente i contribuenti, ma quanto fa male dover rispondere: “Non lo so… non sono riuscito a finire in tempo”? Quanto fa male, quando sappiamo perfettamente che questo apparente ritardo dipende dall’aver dato anima e corpo per assistere i contribuenti stessi nell’incredibile ginepraio di norme prodotte nell’arco di qualche mese?

Il mancato rinvio è uno schiaffo in pieno viso, di quelli che lasciano la pelle rossa per giorni e giorni, e un pizzicore così forte da far salire le lacrime agli occhi. Anche se è difficile dire se quelle lacrime sono di dolore, piuttosto che di sconforto o di stanchezza. Oppure… chissà… di rabbia?

Sinceramente non sono sorpreso del fatto che alla fine si sia arrivati ad una situazione di questo genere, perché le avvisaglie vi erano già, da troppo tempo. Ora ci ritroviamo nel pieno di uno scontro frontale, che vede da una parte i Commercialisti e dall’altra parte il Governo; nel mezzo, disperati come mai prima d’ora, i contribuenti.

La domanda che vi pongo ora è: continuiamo con i toni moderati e con le proteste di maniera, o ci decidiamo, una volta per tutte, a bloccare un sistema che senza di noi non va da nessuna parte?


A voi la risposta, amici.



Sempre, quando esiste la prospettiva di ricevere uno schiaffo,
il vero masochista porge la guancia.
(Sigmund Freud)

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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