22 settembre 2021

Il codice etico del revisore legale

Autore: Daniele Sirianni e Alfonso Falace
I professionisti che si abilitano all’esercizio della professione di Revisione Legale saranno obbligati al rigoroso rispetto dei principi di riservatezza e segreto professionale. Tali principi sono elaborati presso il MEF da una apposita commissione costituita da: INRL - Istituto Nazionale Revisori Legali – ASSIREVI - Associazione Italiana delle Società di Revisione Legale e dal CNDCEC -Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili unitamente al MEF e la Consob.

Tale documento è stato elaborato in ossequio del D.lgs. n 39 del 27 gennaio 2010, ai sensi dell’articolo 9, comma 1, e dell’articolo 9-bis, comma 2, nonché dalle altre norme che regolano la materia.

Il predetto documento si compone:
  • della determina di adozione del Ragioniere Generale dello Stato;
  • di una Introduzione;
  • di un Glossario;
  • del corpo dei principi.

Il predetto Codice è applicabile a decorrere dal 2019.

In base a quanto previsto, i principi contenuti nel “Codice Etico Italia” trovano applicazione obbligatoria esclusivamente nello svolgimento di incarichi di revisione legale conferiti ai sensi del D.lgs. 39/2010. Ovviamente è consigliabile applicarlo in qualunque altro caso.

I contenuti del documento emanato consentono al Revisore Legale di conformarsi alle disposizioni dettate dal predetto Codice e di adempiere al proprio dovere agendo, così come previsto dalla norma, nell’interesse generale.

Il predetto documento è suddiviso in due differenti parti ognuna della quali a sua volta è suddivisa in differenti sezioni. Nella prima parte del documento vengono definiti i principi deontologici, mentre nella seconda parte vengono descritte le modalità di applicazione.

È comunque opportuno precisare che, nonostante la completezza e la puntualità del documento, lo stesso non può garantire l’identificazione di tutte le innumerevoli situazioni che possano costituire un rischio di mancata osservanza dell’applicazione dei principi fondamentali previsti nel documento, né può prevedere tutte le conseguenti misure da porre in essere per osservarle.

Tenendo anche presente la diversa natura degli incarichi (incarico legale, incarico volontario, etc.) i rischi potenziali saranno sicuramente diversi e quindi richiederanno applicazione di misure di salvaguardia specifiche e personalizzate sempre nel rispetto delle norme e dell’interesse generale.

L’obbligo del Revisore Legale è quello di osservare e far osservare i principi del “Codice Etico”, oltre ad avere il dovere di dare esempio e dimostrazione di coerenza tra i principi del Codice e i propri comportamenti quotidiani.

Il “Codice Etico” è un vestito fatto su misura per il Revisore Legale che lo qualifica e lo distingue da qualunque altra figura Professionale.

Concludiamo dicendo che, a chiarimento di qualsiasi equivoco, il D.lgs. 39/2010 ha definitivamente chiarito che la Professione di Revisore Legale è una Professione distinta e separata da ogni altra professione.

Tale figura Professionale è disciplinata da specifiche leggi e regolamenti e fa parte delle professioni esclusive e riservate. Inoltre, è anche opportuno ricordare che è una professione esercitabile in tutta Europa.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy