A partire dal 2024, il reporting di sostenibilità diventa obbligatorio per diverse tipologie di imprese, tra cui le società quotate, le banche e le assicurazioni. Questo cambiamento segna una svolta nel modo in cui le aziende comunicheranno non solo i risultati economici, ma anche il loro impegno verso aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). La Direttiva UE 2022/2464 (CSRD) e il suo recepimento in Italia tramite il Decreto Legislativo 125/2024 introducono nuovi obblighi e responsabilità, che coinvolgono anche i collegi sindacali.
Dal 2025, le imprese soggette alla CSRD dovranno includere nella relazione sulla gestione un report di sostenibilità, il quale dovrà essere approvato dai consigli di amministrazione. In questo scenario, il collegio sindacale assume un ruolo di crescente importanza, in quanto incaricato di vigilare sul rispetto delle normative relative alla sostenibilità, ampliando così le proprie tradizionali funzioni di controllo sull’amministrazione aziendale.
Controllo sugli assetti organizzativi e la raccolta dati - Un aspetto fondamentale del compito del collegio sindacale è il controllo sull’adeguatezza degli assetti organizzativi dell’impresa, necessari per raccogliere e produrre i dati per il reporting di sostenibilità. In particolare, il collegio deve verificare che il consiglio di amministrazione abbia tenuto conto degli obblighi normativi in materia di sostenibilità e, se necessario, abbia apportato modifiche alle strutture aziendali e ai processi operativi.
Un’altra area di attenzione riguarda il sistema di controllo interno e la gestione dei rischi ESG, che dovrebbero essere integrati nei tradizionali sistemi di monitoraggio della conformità fiscale e finanziaria. Il collegio sindacale dovrà accertarsi che il sistema di raccolta dei dati sia adeguato e che venga garantita la loro accuratezza, come sottolineato dalle linee guida del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dalla Circolare Assonime n. 21/24.
Collaborazione con la società di revisione - Il collegio sindacale dovrà anche concentrarsi sul processo di redazione del reporting di sostenibilità, instaurando un dialogo costante con la società di revisione incaricata di fornire la limited assurance sui dati ESG. Come per l’informativa finanziaria, è fondamentale che il collegio sindacale si assicuri che la certificazione dei dati di sostenibilità avvenga correttamente, coinvolgendo tutte le entità aziendali che contribuiscono al reporting consolidato.
Inoltre, il collegio dovrà verificare che il sistema di controllo interno e le attività di audit siano conformi alle nuove normative, accertandosi che tutte le informazioni obbligatorie siano correttamente riportate. L'estensione dell'articolo 19 del Decreto Legislativo 39/2010, che regola il controllo dei collegi sindacali degli enti di interesse pubblico, anche al reporting di sostenibilità, evidenzia l'importanza di questa funzione di vigilanza.
Garanzia della qualità dei dati nel reporting ESG - Un altro compito rilevante del collegio sindacale è garantire la qualità dei dati utilizzati nel reporting di sostenibilità. Molte aziende hanno esteso la figura del dirigente preposto, che si occupa della correttezza dei dati finanziari, anche al reporting non finanziario. In questo contesto, il collegio sindacale deve assicurarsi che i dati ESG siano conformi agli standard di qualità richiesti dalla normativa, garantendo la loro affidabilità.
Verifica degli obblighi di pubblicità del reporting di sostenibilità - Infine, il collegio sindacale è incaricato di verificare il rispetto degli obblighi di pubblicità del reporting di sostenibilità. Secondo l'articolo 6 del Decreto Legislativo 125/2024, le società devono rendere pubbliche le informazioni di sostenibilità, e il collegio dovrà garantire che vengano rispettati i tempi e le modalità di pubblicazione.
Conclusioni - In vista delle prime approvazioni del reporting di sostenibilità da parte dei consigli di amministrazione nel 2025, è essenziale che i collegi sindacali pianifichino attentamente le attività di vigilanza e controllo. Il loro ruolo non si limiterà a garantire il rispetto delle normative, ma sarà anche fondamentale per assicurare che le imprese adottino pratiche trasparenti e affidabili, in linea con i principi ESG. Una vigilanza accurata in questo campo contribuirà in modo significativo a migliorare la sostenibilità delle imprese e a rafforzare la loro responsabilità verso gli stakeholder.
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