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Il decreto Legge 138/2011, convertito dalla legge n. 148/2011, ha previsto le ipotesi di non operatività per le società, in particolare si entra nella sfera delle società di comodo, dopo la realizzazione di tre esercizi consecutivi di perdite fiscali, o con la realizzazione di due periodi in perdita

Con l’approvazione del D.L. 138/2011 conv. con modif. L. 148/2011 sono considerate “società di comodo” i soggetti che, pur superando il test di operatività, sono in perdita per 3 anni consecutivi ovvero in perdita per 2 anni e per la restante annualità presentano un reddito inferiore a quello minimo

La normativa restrittiva sulle società di comodo, prevista dalla manovra estiva potrebbe coinvolgere molte imprese che nulla hanno a che fare con il fine antielusivo della norma. L’utilizzo delle cause di esonero previste dalla legge e relative al test dei ricavi, in diversi casi risultano difficili

In sede di compilazione del modello Unico 2011, il prospetto per la verifica della operatività delle società (articolo 30 della legge 724/94) rappresenta per i contribuenti e i professionisti un rompicapo al quale non è facile sottrarsi. Per gli immobili sottoposti a rivalutazione a partire dall'ese

E' noto che l'applicazione pratica della disciplina delle società di comodo passa attraverso due fasi. Il test di operatività e quello di redditività che, però, è solo eventuale. Nel test di operatività, che è quello nel quale si verifica se la società è o non è di comodo, si mettono a confronto i “

Se una società non supera il test di operatività e non si trova in una situazione per la quale operi una causa di esclusione, per evitare l’applicazione della normativa sulle società di comodo deve presentare l’apposita istanza di disapplicazione. Dato che il 30 settembre 2010 scade il termine di pr

Con due recenti sentenze viene aggiornato il quadro di difesa per le società di comodo. In particolare: - la Ctr di Bari con la sentenza n. 71 dell’ 11 maggio scorso afferma che è impugnabile in Commissione tributaria il diniego dell’istanza di interpello di disapplicazione; - la Ctp di Perugia co

L’istanza d’interpello disapplicativo della normativa sulle società di comodo deve documentare che vi sono oggettive situazioni che hanno reso impossibile realizzare i valori di ricavi minimi indicati dalla legge (si veda nostra Fiscal Point n. 11 del 23.02.2010). Nell’istanza d’interpello deve esse

La società Alfa Srl, a febbraio 2009, ha presentato all’Agenzia delle Entrate un’istanza di interpello per la disapplicazione della disciplina delle società di comodo di cui all’art. 30 della Legge n. 724/1994 per il periodo d’imposta 2008, ricevendo, tuttavia, il 10 marzo 2009, risposta negativa. N

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, i soggetti che non hanno ottenuto dall'amministrazione finanziaria il via libera alla disapplicazione per il 2006 e 2007 delle norme antielusive previste per le società di comodo sono in tutto 17.000. Per coloro che, anche a seguito della bocciatura dell’is