Dopo il nulla di fatto per la proposta di Confesercenti, che lo scorso ottobre aveva proposto di posticipare l’inizio dei saldi invernali agli inizi di febbraio a causa del caldo anomalo che stava causando una contrazione degli acquisti di capi invernali, finita (o quasi) la sfuriata delle feste di fine anno i saldi arrivano puntuali con la Valle d’Aosta che gioca d’anticipo di poche ore (3 gennaio) rispetto al resto d’Italia, che al contrario viaggia compatta sull’inizio previsto per giovedì 4, anche se numerose grandi catene di abbigliamento hanno già attivato da qualche giorno i pre-saldi nei negozi online, che permettono di evitare le lunghe code alle casse.
Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno si prevede un giro d’affari di 4,8 miliardi di euro diviso su 15,8 milioni di famiglie attirate dallo shopping di fine stagione, con una spesa media quantificata in 137 euro.
Leggendo fra le righe, per Confcommercio si tratta di confortante tenuta alla “propensione al consumo degli italiani, in cui la discesa dell’inflazione gioca un ruolo fondamentale”. Malgrado i saldi invernali riguardano diverse categorie, compresi i prodotti tecnologici, a goderne di più, da tradizione, sarà il settore del fashion retail, voce fondamentale tanto per la crescita del Pil quanto per quella dell’occupazione.
Ma visto che la “fregatura” è assai facile, fioccano i consigli per essere accorti e non farsi abbagliare da sconti finti o troppo facili. Tecnicamente, si tratta di “vendite di fine stagione” che riguardano i capi stagionali invenduti, ben diversi dalle “vendite promozionali” che al contrario non hanno precisi periodi dell’anno. I saldi ufficiali hanno la durata che varia dai 69 giorni della Campania alle 6 settimane per il Lazio, che diventano 8 in Piemonte, con il divieto di effettuare promozioni nello stesso periodo che ancora una volta variano da regione a regione, in genere compresa fra 15, 30 e in alcuni casi 40 giorni antecedenti i Saldi.
In proposito, valgono le regole della direttiva “Omnibus” dello scorso dicembre, mentre Confcommercio segnala che su tutto il territorio nazionale sono previste diverse iniziative volute dalla Federazione Moda Italia he assicurano trasparenza: “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti” e “Saldi Tranquilli”.
Gli esperti, consigliano spesso di investire nei grandi classici dell’abbigliamento, capi che non passano velocemente di moda come cappotti e maglioni in lane pregiate.
Cambi - È discrezione del negoziante, a meno che non si tratti di difetti di fabbricazione o di capi danneggiati, casi in cui la sostituzione o il rimborso sono obbligatori. Per i prodotti acquistati online valgono invece i 14 giorni di recesso.
Prova - Anche in questo caso nessun obbligo: è a discrezione del negoziante.
Pagamenti – Obbligo di accettare e favorire i pagamenti cashless.
Prodotti – Quelli in saldo devono avere carattere stagionale e quindi suscettibili di deprezzamento, e lo sconto può variare dal 20 al 70%.
Prezzo – È obbligatorio per il negoziante esporre il prezzo normale di vendita, la percentuale di sconto e il prezzo finale al consumatore.
I saldi Regione per Regione
- Abruzzo: 5 gennaio – (per 60 giorni)
- Basilicata: 5 gennaio – 2 marzo
- Provincia di Bolzano: 5 gennaio – 18 febbraio
- Calabria: 5 gennaio – 28 febbraio
- Campania: 5 gennaio – 2 aprile
- Emilia-Romagna: 5 gennaio – 5 marzo
- Friuli Venezia Giulia: 5 gennaio – 31 marzo
- Liguria: 5 gennaio – 18 febbraio
- Lazio: 5 gennaio – 15 febbraio
- Lombardia: 5 gennaio – 5 marzo
- Marche: 5 gennaio – 1° marzo
- Molise: 5 gennaio – 5 marzo
- Piemonte: 5 gennaio – 28 febbraio
- Puglia: 5 gennaio – 28 febbraio
- Sardegna: 5 gennaio – 5 marzo
- Sicilia: 5 gennaio – 15 marzo
- Toscana: 5 gennaio – 5 marzo
- Provincia di Trento: 5 gennaio – 5 marzo
- Umbria: 5 gennaio – 5 marzo
- Valle d’Aosta: 3 gennaio – 31 marzo
- Veneto: 5 gennaio – 28 febbraio