9 giugno 2021

Aziende metalmeccaniche: “difficoltà nel reclutamento di figure professionali”

Oltre la metà delle imprese metalmeccaniche afferma di riscontrare delle difficoltà nel reclutamento di figure professionali fondamentali per svolgere delle attività aziendali, nonostante le buone prospettive occupazionali. Tali considerazioni emergono dall’indagine congiunturale di Federmeccanica.

Nel dettaglio, le competenze più difficili da reperire risultano essere le seguenti:
  • Tecniche di base/ tradizionali (42%);
  • Trasversali (31,0%);
  • Tecnologiche avanzate/digitali (24,0%).

Il Direttore Generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, evidenzia che sono più numerose le imprese intenzionate ad aumentare l’occupazione che quelle che prevedono di ridurla, e, inoltre, si registra un saldo positivo dell’8%. Il problema, risulta essere, però, la mancanza di persone che possiedono le competenze necessarie, che si potrebbe risolvere attraverso degli investimenti nell’istruzione e con delle politiche efficaci.

D’altra parte, è necessario, perseguire il miglioramento della produzione metalmeccanica, al seguito del crollo registrato nel 2020 (-13,5%).
Dall’indagine, nel primo trimestre del 2021, si registra un incremento del 15,6% in riferimento ai volumi di produzione, rispetto allo stesso periodo del 2020 e allo 0,8%, verificatosi nell’ultimo trimestre del 2020. Tali risultati, nel confronto tendenziale, sono attribuiti al mese di marzo 2021, in relazione all’omonimo periodo dell’anno precedente, nonché primo mese di lockdown.

Il miglioramento ha coinvolto tutte le attività del comparto meccanico, i quali in termini tendenziali, hanno registrato degli incrementi a doppia cifra. Aumenti al di sopra della media del settore, si sono registrati nei seguenti settori:
  • Fabbricazione di prodotti in metallo (+16,1%);
  • Attività metallurgiche (+16,4%);
  • Autoveicoli e rimorchi (+23,0%);
  • Macchine e apparecchi elettrici (+24,3%).

Inoltre, l’indagine, evidenzia che la maggior parte delle imprese (84%), ha subito, particolarmente, l’aumento dei prezzi dei metalli e dei semilavorati in metallo utilizzati nei processi produttivi. D’altra parte, all’incremento dei costi di produzione nel 60% dei casi, conseguirà sia un aumento dei prezzi di vendita che una riduzione dei margini di profitto.

Infine, si esplica, che il 54% delle imprese, afferma di riscontrare delle difficoltà nel rifornimento di metalli e semimetalli, dovute alla loro scarsa presenza sul mercato, e anche alla bassa qualità di parte dell’offerta. Il 14% delle imprese partecipanti, dichiara che la difficile situazione in corso, potrebbe comportare un’interruzione dell’attività produttiva.
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