La Banca centrale europea ha frenato, moderatamente, gli acquisti di titoli, e in tal senso, la presidente Christine Lagarde, si dice ottimista sulla ripresa economica europea, la quale entro fine anno dovrebbe assestarsi sopra i livelli pre-pandemia. Tra l’altro, precisa che le condizioni di finanziamento che attualmente sono l’indicatore principale della politica monetaria, saranno mantenute ad un livello favorevole, con un ritmo di acquisti più moderato rispetto a quello del secondo e del terzo semestre.
Alla luce di tale decisione, particolarmente attesa dei mercati, gli stessi rispondono con cautela, con le Borse europee, lievemente, in calo e l’euro che si muove di poco a 1,1830 dollari. Nella stessa direzione anche lo spread, che pone attenzione al fatto che la Bce non abbia dato il via al tapering ossia il programma di azzeramento degli acquisti del Pepp, decisione che avrebbe potuto far trasparire un messaggio errato, ai mercati. La Lagarde, afferma che il dibattito sul tapering, sarà affrontato nel mese di dicembre.
Altresì, la Bce ribadisce che gli acquisti del programma App (Qe2), proseguiranno ad un ritmo di 20 miliardi al mese. A tal proposito, la Lagarde ha espresso la propria fiducia sul fatto che le condizioni di finanziamento continueranno ad essere adeguate, anche con i nuovi ritmi.
Inoltre, si evidenzia che nel 2021, il Pil è cresciuto del 5%, e si stima che nel 2022 ci dovrebbe essere un incremento 4,6%, mentre nel 2023 la crescita dovrebbe essere pari al 2,1%.
D’altra parte, in merito all’aumento dell’inflazione del 2%, la presidente afferma che tale crescita è correlata a dei fattori temporanei, per cui nel medio periodo, i prezzi continueranno ad assestarsi sotto il 2%. Tuttavia, si prospetta un’inflazione al rialzo, rispetto alle stime di giugno:
- 2,2% nell’anno corrente;
- 1,7% nel 2022;
- 1,55 nel 2023.
Ci sarà, dunque, un aumento dell’inflazione nei mesi autunnali, ma nel prossimo biennio decrescerà.
Infine, la Bce ha reso noto che i tassi di interesse rimangono allo zero per cento (-0,50% quelli sui depositi), invece, gli acquisti di App proseguiranno al ritmo di 20 miliardi al mese. Infine, sono state confermate le dimensioni del Pepp (1.850 miliardi) e il fatto che dovrebbe durare fino al mese di marzo 2022, a patto che le condizioni economiche monetarie non richiedano una proroga.