In audizione al Parlamento Europeo, il presidente della BCE Christine Lagarde non nasconde un cauto ottimismo: “Le prospettive economiche stanno migliorando man mano che la situazione pandemica si allevia, le campagne di vaccinazione vanno avanti e la fiducia inizia a crescere.
Prevediamo un’accelerazione dell’attività economica a partire da questo trimestre grazie al sostegno dello stimolo fiscale e monetario e ad un vigoroso rimbalzo dell’attività dei servizi in particolare. I rischi sulle prospettive di crescita sono generalmente bilanciati, mentre al ribasso la diffusione delle mutazioni del virus continua a essere una fonte di rischio, al rialzo le prospettive migliori per la domanda globale e un aumento più rapido del previsto della spesa dei consumatori potrebbero tradursi in una ripresa ancora più forte”.
Per non guastare un quadro economico che si fa sempre più confortante, la politica monetaria della BCE si attesterà ancora su posizioni accomodanti, evitando una stretta dei tassi che “sarebbe prematura e creerebbe dei rischi sia per la ripresa che per le prospettive di inflazione”, il cui aumento è in massima parte dovuto a fattori come “il forte aumento dei prezzi dell’energia”. Ma, al contrario, “le ricadute sullo scenario internazionale dell’inflazione americana potrebbero essere amplificate se nell’Eurozona le aspettative si baseranno unicamente sugli sviluppi negli Stati Uniti.
Nel complesso, tuttavia, gli effetti sull’inflazione dell’area dell'euro dovrebbero essere assai moderati”.
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