Come ogni anno proprio quando siamo pronti a partire per le vacanze estive ecco che aumentano in modo esponenziale i costi del carburante. Solo nell’ultima settimana il prezzo medio dei carburanti è cresciuto di 4 centesimi, fino a valori medi per la benzina di 1,91 centesimi e per il gasolio di 1,76 a litro.
Per assicurare maggior trasparenza, il Governo ha stabilito che dal 1° agosto entra in vigore, in tutta Italia e su tutta la rete di stazioni di servizio, l’obbligo di esporre giornalmente i prezzi medi del carburante, in modo ben visibile nel cartello accanto al prezzo di vendita del carburante. Deve essere esposto il prezzo medio regionale, se il punto vendita è sulla viabilità stradale, e il prezzo medio nazionale se il punto vendita è su autostrada. Gli esercenti, dubbiosi sull’utilità, hanno protestato per chiederne la sospensiva, ma il TAR del Lazio ha respinto la richiesta.
Quindi così come ha dichiarato il ministro Urso da oggi in poi “ogni cittadino può verificare da solo se il prezzo del benzinaio è in linea con il prezzo medio e quindi può decidere se fare rifornimento. Se il prezzo si discosta molto dal prezzo medio può denunciarlo al ministero”. Sperando che la misura non inneschi l’effetto controproducente dell’uniformazione dei listini, vi spieghiamo ora cosa cambia.
Cosa cambia per i gestori delle stazioni di servizio? - Ogni giorno i gestori delle stazioni di servizio sono tenuti a comunicare i rispettivi prezzi dei carburanti che applicano al pubblico, attraverso l’uso di una App resa disponibile sul sito del MIMIT (Ministero dell’Imprese e del Made In Italy). Sulla base dei dati forniti dai gestori delle stazioni di servizio, il ministero delle Imprese e del Made in Italy calcola, per gli impianti collocati sulla rete autostradale, una media matematica dei prezzi su base nazionale, per gli impianti al di fuori della rete autostradale la media sarà calcolata su base regionale o provinciale nel caso delle province autonome.
In ogni caso le variazioni sui prezzi saranno disponibili ogni giorno a partire dalle 8.30 sul sito del MIMIT ed i benzinai avranno due ore di tempo, entro le 10.30, per esporre i prezzi modificati. I cartelloni dei prezzi, quindi, posti rigorosamente all’interno delle pompe della benzina subiranno consistenti modifiche dovendo inserire uno spazio minimo di 12 cm in altezza con esposto il prezzo medio regionale o nazionale di gasolio, benzina, Gpl e metano compresso (Gng), e sia per le pompe in modalità “servito” che quelle in “self service”. Questo permetterà agli automobilisti di capire se il distributore pratica prezzi in linea oppure superiori ed operare le dovute scelte.
La nuova norma è inserita nel Decreto Legge 5/2023, approvato in risposta all’aumento del prezzo della benzina causato dalla reintroduzione delle accise. Il decreto intende apportare maggior trasparenza sui prezzi alle pompe ed un maggior controllo, per evitare speculazioni eccessive. Il decreto è stato modificato a seguito di animate proteste dei benzinai e quindi reso più adeguato alle loro esigenze, a condizione di esporre in modo evidente la media dei prezzi di riferimento accanto a quelli praticati dai gestori.
I rischi per chi non si adegua al decreto -La Guardia di Finanza nei prossimi giorni sarà impegnata anche a controllare che il “decreto Benzina” del Governo Meloni sia messo in pratica dai gestori. Tutti coloro che non si adegueranno a questo nuovo obbligo saranno punibili con sanzioni che possono arrivare addirittura a 2.000 euro o alla chiusura fino a 1 mese dopo 4 violazioni, dell’obbligo del cartello.
Le opinioni sulla scelta di esporre il prezzo medio -Alcune associazioni di gestori pensano che il cartello con il prezzo medio non porterà nessun vantaggio perché contrario alle norme di concorrenza e annunciano il ricorso al Consiglio di Stato sostenendo, inoltre, che la loro categoria non ha nessun potere di incidere sul prezzo finale di carburanti. Una tesi, questa, condivisa anche dall'Unione nazionale consumatori e dall'Antitrust che esprime parere contrario alla pubblicazione del prezzo medio. Di tutt'altro avviso Assoutenti, secondo cui invece tutto ciò che favorisce la trasparenza dei prezzi per i consumatori è positivo, così come sarebbe favorevole a fare chiarezza su quello che avviene nella filiera prima che il carburante arrivi alle pompe sulle strade.
Proposte per stimolare una sana concorrenza - Per evitare il rischio che tutti i gestori facciano “cartello” innalzando il prezzo medio e innescare invece una sana concorrenza che vada verso la riduzione dei listini dei carburanti, sono al vaglio diverse soluzioni. Una potrebbe essere quella di cartelloni da installare all’ingresso dei comuni, così come già avviene lungo le autostrade, con i prezzi di benzina e gasolio praticati dai gestori ubicati nelle vicinanze, con un bollino luminoso verde che indichi in modo immediato agli automobilisti il distributore più conveniente in zona. Oppure creare una App per i consumatori, gestita sempre dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con i listini dei carburanti aggiornati in tempo reale che consente agli automobilisti di localizzare con immediatezza le stazioni di servizio con i migliori prezzi sul territorio.
Quanto guadagna il gestore delle pompe di carburante? - Il "prezzo medio" è la media dei prezzi praticati da tutti gli impianti stradali nella singola regione o da tutti gli impianti autostradali in Italia, mentre il prezzo praticato dal singolo impianto dipende da una molteplicità di fattori, tra cui la sua efficienza nella gestione e nell'approvvigionamento, le modalità di servizio, le politiche commerciali del gestore e dell'azienda che lo rifornisce.
I margini di guadagno per un gestore sul prezzo di listino del carburante imposto dalla compagnia sono minimi: 3,5 centesimi sul carburante fornito in self service e 5 centesimi sul servito, con la possibilità di un ulteriore spostamento di massimo mezzo centesimo, quindi si arriverebbe a 4 centesimi sul self e a 5,5 centesimi sul servito.
Il prezzo medio è differente anche da regione a regione, tutto dipende dalla tipologia di impianti, dalla presenza più o meno diffusa sui punti vendita di carburanti di altri servizi e attività commerciali e di infrastrutture logistiche per il rifornimento degli impianti stessi.
In autostrada incidono anche altre voci, come ad esempio il costo del personale 24 ore su 24.
Perché aumentano i prezzi del carburante? -I carburanti come tutti i beni sul mercato rispondono alla legge della domanda e dell’offerta. Quando la domanda sale e l’offerta rimane la stessa, i prezzi salgono. L’offerta di carburante è diminuita anche perché l’Arabia Saudita e Opec Plus (che gestisce il 40% della produzione mondiale) hanno tagliato la produzione di 1 milione di barili al giorno. Contemporaneamente è lievitato il prezzo del prodotto raffinato.
L’UNEM, l’Associazione delle imprese della raffinazione, della logistica e della distribuzione di prodotti petroliferi, ha dato una sua spiegazione sui recenti rincari dei carburanti: “Negli ultimi 10-15 giorni ci sono stati nuovi aumenti per una serie di motivi contingenti (cali ripetuti nelle scorte Usa, fermata di alcune raffinerie in Europa, domanda abbastanza sostenuta) che hanno alimentato la tensione sui mercati spot, con quotazioni internazionali cresciute di 6-7 centesimi mentre i nostri prezzi industriali sono aumentati di meno della metà”.
PLUS CIF MEDITERRANEO, che è il valore di riferimento del prodotto raffinato, è cresciuto di 11,5 centesimi per la benzina e di 12 centesimi per il gasolio, il che si è tradotto in aumenti medi alla pompa di 0.077% per benzina e 0,087% per gasolio e quindi arriviamo all’aumento dei carburanti sono aumentati di 3-4 centesimi al litro. In base a questi numeri notiamo quindi che, al momento, il prezzo alla pompa rispetto al prezzo industriale è cresciuto meno, ragione per cui è probabile prevedere ulteriori aumenti del carburante nei prossimi giorni per raggiungere un allineamento.
Quali sono i prezzi dei carburanti al momento - I prezzi sono in forte aumento. Le medie nazionali nei distributori vedono la benzina verde in “fai da te” superare quota 1,91 euro/litro, il diesel 1,76 euro/litro. La benzina ha raggiunto il massimo aumento da fine luglio 2022 (quando però era in vigore lo sconto sull'accisa di 30 centesimi al litro, al netto dello sconto siamo ai massimi dai primi di dicembre 2022), il gasolio ha raggiunto il massimo aumento da metà aprile.
Inoltre, ci sono sempre quelli che vengono definiti i furbetti della benzina, che nei giorni di bollino rosso, o ancor meglio nero, aumentano il più possibile il costo del carburante. La Guardia di Finanza indagherà su questi aumenti dovuti solo alla speculazione che in alcune zone hanno portato il costo oltre i 2,50 euro/litro.
Nel frattempo sono state avanzate diverse ipotesi a favore degli automobilisti, tra cui un numero verde dove segnalare le eventuali speculazioni e una sorta di vademecum, ma al momento sono solo delle proposte.
Consigli per risparmiare sui costi dei carburanti - Considerati gli aumenti del carburante, diamo qualche consiglio utile a chi decide di partire in auto:
- fare il pieno prima di entrare in autostrada, dove i prezzi sono notevolmente più alti rispetto alle altre vie urbane e extraurbane;
- se sta per finire il carburante durante il viaggio, aggiungere solo quel che serve fino all'uscita dell’autostrada. E poi cercare un distributore più conveniente;
- fare sempre il carburante in modalità self service, che aggiunge un ulteriore risparmio di minimo 10-20 centesimi al litro;
- scegliere le pompe bianche, che offrono un ulteriore risparmio;
- guidare a 110 km/h anziché a 130 km/h, fa consumare il 20% di carburante in meno;
- manutenere accuratamente l’auto: i filtri d’aria puliti consentono un risparmio del 10% di carburante, l’olio all’interno del motore sempre pulito permette di ridurre i consumi di carburante fino al 3%, e attenzione a i pneumatici perché ogni 0,2 bar di pressione persa il consumo di carburante aumenta dell’1-2%.
Ultima raccomandazione: controllate che sia esposto il prezzo medio del carburante e denunciate in caso non venga osservata la norma.