Lavorare in presenza o da remoto è diventata ormai una flessibilità garantita a milioni di lavoratori e da moltissime aziende, che cambia profondamente le abitudini di vita dei lavoratori, gli spazi degli uffici aziendali, le emissioni di CO2 e le politiche di welfare aziendale. Cambia, in termini positivi, anche la produttività e il risparmio con un incremento degli utili considerevole per le aziende che applicano questa flessibilità.
Ma quali sono le tendenze che caratterizzeranno il mondo del lavoro nei prossimi mesi e nei prossimi anni?
Nuove tendenze - Secondo alcuni autorevoli studi, tra i quali spicca quello della Stanford University, a influenzare notevolmente il mondo del lavoro nei prossimi mesi saranno l’Intelligenza Artificiale e il Lavoro Ibrido (Hibryd Working). Proprio il Lavoro Ibrido è destinato ad occupare un ruolo sempre più importante nelle aziende con circa un terzo dei lavoratori che dividono il proprio tempo tra lavoro in presenza e lavoro da remoto.
Le nuove professioni - Nello specifico, questo fenomeno sta già creando l’esigenza di avere all’interno delle aziende, nuove figure di manager che si occupano espressamente di organizzare e integrare il lavoro in presenza con quello da remoto.
Uno dei più importanti fornitori al mondo di spazi per lo smart working (sono di sua proprietà brand come Regus, Spaces e Copernico) è la IWG e ha elaborato uno studio, appunto, sul Hibryd Working”, dal quale è emerso che già aziende come META, DOIST e GITLAB hanno al loro interno figure manageriali come:
- il CHO (Chief Hybrid Officer), che si occupa espressamente di supervisionare e ottimizzare gli ambienti e i processi del Lavoro Ibrido, con il fine di bilanciare le esigenze dei dipendenti fra casa e ufficio senza pregiudicare la produttività e superando le criticità di natura logistica;
- l’“Office Synchronizer”, che ha l’incarico di trovare le soluzioni più adeguate a garantire la collaborazione più efficace possibile tra i diversi colleghi divisi tra il lavoro in presenza e quello da remoto.
Mark Dixon, Fondatore e Ceo di IWG, ha sottolineato l’importanza del Lavoro Ibrido: “Il modello ibrido sta modificando radicalmente il nostro approccio al lavoro e le aziende che lo adottano attireranno i migliori talenti e otterranno il massimo dalle proprie risorse umane, riducendo al contempo i costi. Il ritmo di questo cambiamento proseguirà anche nel 2024 grazie al numero crescente di lavoratori e organizzazioni che ne comprenderanno gli evidenti vantaggi culturali, di sostenibilità e non solo”.
Una delle priorità delle aziende sarà quindi ricercare l’equilibrio tra incremento della flessibilità e tempo, che serva da stimolo ad una maggiore collaborazione e comunicazione tra i lavoratori ed i reparti. Il Lavoro Ibrido si pone quindi non solo come sinonimo di maggiore flessibilità operativa ma anche come motore di sviluppo per una cultura aziendale dinamica e inclusiva, in grado di favorire la crescita di prospettive diverse e di contribuire a migliorare la soddisfazione delle persone.
Come cambia il welfare aziendale – Le aziende che sceglieranno un modello di Lavoro Ibrido dovranno adottare un approccio più “olistico” alle esigenze del personale che opera anche da remoto e prestare, di conseguenza, maggiore attenzione a benefit che possono sembrare innovativi, ma che potrebbero diventare mainstream e fare la differenza nella corsa ai talenti. Nello specifico, benefit come per esempio, la cura degli animali domestici, le ferie per i caregiver, l’incremento del congedo parentale o gli interventi per affrontare il burnout (sindrome da stress da lavoro) e più in generale tutte le politiche aziendali in grado di soddisfare le aspettative di maggior benessere dei lavoratori possono fare la vera differenza per attrarre o mantenere i talenti.
Menzione a parte merita l’assistenza all’infanzia, un tema che le aziende dovranno affrontare con molto impegno e dove saranno chiamate a giocare un ruolo importantissimo per fornire un supporto concreto ai genitori che lavorano in presenza e da remoto, requisito ritenuto essenziale per avere e mantenere una “forza lavoro” diversificata e qualificata.
Come cambiano gli spazi e i luoghi di lavoro – Il benessere dei lavoratori sarà sempre al centro dei progetti che riguardano i nuovi uffici. Si parla di strategie DE&I (ovvero di Diversity, Equity & Inclusion). La strategia DE&I sarà alla base, nel prossimo futuro, della progettazione degli spazi e degli arredi d’ufficio. La gestione dei rumori e dell’illuminazione e la realizzazione di ambienti più confortevoli, più piccoli ma migliori, costituiranno sempre più un fattore di benessere per gli addetti che lavoreranno in presenza.
Pianeta più contento - Il lavoro ibrido fa bene al pianeta. Basandosi sui risultati ottenuti dalla ricerca di IWG e Arup, la drastica riduzione del pendolarismo può aiutare ad abbattere le emissioni nocive cosi come è accaduto nel Regno Unito con riduzioni fino al 70% e negli Stati Uniti con riduzioni addirittura dell’87%.
Maggiori guadagni per le aziende - Il Lavoro Ibrido fa risparmiare le aziende, ottimizzando i costi e favorendo la crescita dei profitti e della produzione. Dal report di IWG, emerge che l’81% dei manager (CFO) intervistati considera il modello ibrido una soluzione per ridurre le spese di gestione e più di due terzi (il 67%) è convinto che non si tratta di una moda passeggera, anzi prevede un arco di cinque anni, nei quali la propria azienda continuerà a organizzare l’attività dei dipendenti dividendone il tempo tra una sede centrale, un ufficio locale flessibile e l’abitazione privata.