9 aprile 2025

Dazi, il governo cerca 25 miliardi per aiutare le imprese

Governo e imprese alla ricerca di soluzioni per contrastare l’impatto dei nuovi dazi americani. Sfida complessa, necessaria partecipazione attiva e responsabile

Autore: Luciana Giampà
Recuperare 25 miliardi dalla revisione di risorse europee per far fronte all’emergenza dazi con misure di sostegno all’economia: è questo l’obiettivo del governo italiano per correre ai ripari dalle ripercussioni che l’imposizione dei dazi potrebbe avere sulle imprese italiane; il rischio è che si verifichi una grave crisi occupazionale e produttiva.

L’incontro, che ha avuto luogo ieri a Palazzo Chigi, dopo la riunione del gruppo di lavoro istituito dalla premier Meloni per analizzare le ricadute della situazione sull’economia italiana, ha visto un confronto tecnico e di analisi tra governo e associazioni imprenditoriali che chiedono un’azione coraggiosa, coordinata e lungimirante a livello europeo.

Le proposte del governo: 25 miliardi a sostegno delle imprese

L’obiettivo del governo, indicato dalla premier Meloni alle associazioni delle imprese, è quello di recuperare 25 miliardi dalla revisione di risorse europee per far fronte all’emergenza dei dazi con misure di sostegno all’economia. Tra le pieghe del Pnrr 14 miliardi possono essere rimodulati per sostenere l’occupazione e aumentare l’efficienza della produttività, queste le prime parole di Giorgia Meloni.

Nell’ambito dei fondi per la coesione e del Piano Energia e Clima, circa 11 miliardi di euro possono essere riprogrammati a favore delle imprese, dei lavoratori e dei settori che dovessero essere più colpiti.

La strada passa dall’Europa, come sottolineato dalla premier Meloni, per un forte negoziato con la Commissione UE per un regime transitorio sugli aiuti di Stato e una maggiore flessibilità nella revisione dei fondi; con un impegno a individuare tutte le risorse, partendo da quelle disponibili che non hanno un impatto sulla finanza pubblica.

Per questo scopo, la premier ha proposto alle categorie produttive un patto per far fronte comune rispetto alla delicata congiuntura economica e l’attivazione di tavoli di lavoro per individuare una serie di misure utili a sostenere la competitività del tessuto imprenditoriale italiano, da affiancare alle iniziative che il Governo intende portare avanti in ambito europeo.

Le proposte delle imprese

Ampio spazio, durante l’incontro, è stato riservato all’ascolto delle proposte avanzate dai rappresentanti delle imprese, nella consapevolezza condivisa che ci si trova di fronte a una sfida complessa, che richiede la partecipazione attiva e responsabile di tutti gli attori coinvolti.

Confcommercio, non nasconde la propria preoccupazione, manifattura, agroalimentare, trasporti e logistica, turismo, sono tra i settori più colpiti da questa nuova ondata protezionistica, che rischia di compromettere le prospettive di crescita in un contesto economico già fragile. Per questi motivi, chiede l’avvio di una negoziazione tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, che tenga conto non solo delle esportazioni europee di beni, ma anche del forte squilibrio a favore degli statunitensi nei servizi, soprattutto tecnologici e finanziari.

Per la competitività delle imprese e per un migliore funzionamento del mercato interno europeo, c’è bisogno di una politica energetica europeaunitaria che affronti i divari di costo tra i diversi Paesi ed è necessario migliorare le interconnessioni, potenziare le infrastrutture, promuovere investimenti sul nucleare di nuova generazione e contrastare la speculazione finanziaria sui mercati energetici, prosegue il vicepresidente di Confcommercio che nella parte finale del proprio intervento, sottolinea la necessità di rafforzare la transizione digitale, con un maggiore accesso al piano Transizione 5.0 soprattutto per le micro e piccole imprese e occorre recuperare terreno sul tema dell’ intelligenza artificiale. Inoltre, è necessario rivedere il Patto di Stabilità per consentire più flessibilità fiscale per stimolare la crescita ed investimenti, ma anche la possibilità di emettere bond europei.

Dazi, effetti disastrosi sulle borse

Con l’entrata in vigore dell’ultima tornata di dazi americani, proprio oggi 9 aprile, si è verificato un avvio in forte calo delle borse europee. La speranza di una trattativa con gli Stati Uniti, nella giornata di ieri, aveva spinto i mercati ma oggi ritorna il nervosismo sugli indici azionari. Un duro colpo anche per le borse asiatiche con Tokyo che chiude in forte ribasso.

La posizione di Musk: speranza di zero dazi in futuro

Sul tema dazi è intervenuto anche Ellon Musk, che al momento ricopre il ruolo di capo del dipartimento per l’efficienza governativa degli Stati Uniti. In video collegamento durante il congresso della Lega a Firenze, dichiara che si augura che in futuro si passi ad una situazione di zero dazi, con una zona di libero scambio tra Europa e America, in modo che Europa e Stati Uniti riescano a creare un’alleanza più stretta. Questo il consiglio dato anche al presidente Donald Trump.
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