Continua senza sosta il lavoro del governo italiano che cerca le soluzioni migliori per sostenere le imprese che potrebbero essere colpite duramente dai nuovi dazi imposti da Trump. Lo scenario che si prospetta desta non poco preoccupazione ma l’esecutivo è fiducioso e frena gli allarmismi: conseguenze disastrose si potrebbero verificare nella peggiore delle ipotesi cioè se non si dovesse riuscire a trovare un compromesso con il presidente americano.
L’obiettivo è chiaro: recuperare 25 miliardi dalla revisione delle risorse europee per sostenere le imprese. È questo il messaggio che è emerso dall’incontro a Palazzo Chigi, che ha avuto luogo ieri, tra il governo e le associazioni imprenditoriali.
Tra le varie proposte avanzate dai rappresentanti delle imprese, prende piede l’ipotesi di un rinvio della sugar tax che, ad oggi, dovrebbe partire dal 1° luglio.
Le proposte di Confcooperative
Durante il
confronto con il governo sulle barriere commerciali imposte dagli Stati Uniti, il presidente di Confcooperative,
Maurizio Giardini, ha evidenziato la necessità di attivare
misure di crisi UE, prevedere
sgravi fiscali sul costo del lavoro, di
semplificare l’accesso a
strumenti per l’export e di sostenere
investimenti nelle
rinnovabili.
Il presidente di Confcooperative condivide la
strada del dialogo adottata dal governo, secondo il segretario, infatti, è l’unico modo per
scongiurare una lunga guerra commerciale che rischia di lasciare sul campo migliaia di imprese e milioni di occupati sia in Italia che negli Stati Uniti.
L’innalzamento dei dazi statunitensi sulle importazioni dell’Europa, infatti, minaccia di colpire duramente il
settore agroalimentare italiano, con ricadute economiche e sociali che potrebbero superare i
400 milioni di euro di perdite solo nel comparto vitivinicolo e mettere a rischio milioni di posti di lavoro.
Attivazione misure di crisi UE e riduzione dei costi
La speranza del presidente di Confcooperative è che la BCE non interrompa il percorso avviato di
riduzione dei tassi di interesse per non appesantire ulteriormente le condizioni di accesso al credito per le imprese. La proposta avanzata al governo è quella di intervenire su
due fronti, attivando
misure di crisi UE e stanziando
fondi straordinari per compensare le perdite.
Sul fronte
fondi comunitari, si fa riferimento, in particolare, all’attivazione di misure di crisi UE e allo stanziamento di fondi straordinari per compensare le perdite rimodulando anche la
collocazione di risorse del Pnrr su alcune voci di spesa.
Per quanto riguarda la riduzione dei costi, gli interventi richiesti vertono su
tre ambiti:
- lavoro: sgravi fiscali per i settori più colpiti e il rinvio della sugar tax prevista a oggi dal 1° luglio;
- energia: estendere agevolazioni vigenti per le imprese industriali energivore di trasformazione alle imprese agricole che svolgono anche attività;
- burocrazia: semplificare l’accesso a strumenti per l’export, come Simest, e rimuovere vincoli nell’uso dei fondi OCM vino.
Ipotetico rinvio della sugar tax: cos’è
Tra le proposte avanzate da Confcooperative per far fronte all’emergenza dazi, prende piede l’ipotesi di rinviare la sugar tax, cioè la tassa sulle bevande edulcorate e zuccherate che dovrebbe scattare dal 1° luglio 2025.
Facendo un passo indietro, questa tassa è stata introdotta nel 2020 dal governo Conte 2 per limitare il consumo di alcuni tipi di bevande e contrastare l’obesità e altre problematiche correlate all’eccessivo consumo di zucchero.
Una tassa sul consumo che colpisce tutte le bevande analcoliche addizionate con lo zucchero come cole, aranciate, limonate e succhi di frutta. Ma non solo, tra queste rientrano anche le acque e le bevande derivate dei cereali nel caso vengano addizionati con lo zucchero.
Il malcontento delle imprese del settore non si era fatto attendere, le critiche vertono sul fatto che l’introduzione della sugar tax comporterebbe un aumento del 28% della fiscalità su questo tipo di prodotti e che porterebbe ad un’impennata del 25% dei prezzi delle bevande.
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